Afragola. L’Arcivescovo Sepe alla Basilica di Sant’Antonio di Padova per il nuovo parroco

“Da chierichetto in questa chiesa, non mi sarei mai aspettato di stare qui e, ancora oggi, è molto strano. Il Signore poi ci fa capire ”
Cardinale nuovo parroco Santoni131119_3In ogni cosa rendete grazia. Un saluto in obbedienza filiale a Voi Eminenza, Pastore della Chiesa napoletana. Grazie della vostra presenza e per avermi oggi affidato la cura pastorale di questa porzione di chiesa, la comunità di Sant’Antonio di Afragola. E un grazie al Signore per quello che in questi anni ha concesso di dispensare agli altri per il mio ministero. Sono stato chierichetto in questa Basilica, circa 40 anni fa, con l’allora parroco Padre Felice Pannone. Non mi sarei mai aspettato di stare qui, a fare il parroco; e ancora oggi dico è molto strano. Ora non comprendo. Il Signore ci farà capire poi”.
Sono le parole con le quali, padre Domenico Silvestro, afragolese del 1972, e già parroco di Santa Caterina in Grumo Nevano, ha ringraziato – con semplicità e umiltà, in perfetto stile francescano – il Cardinale Crescenzio Sepe per la nomina a Parroco di Sant’Antonio a partire dal 13 novembre 2019. L’evento è stato ricordato con una solenne celebrazione Eucaristica, presieduta dall’amato porporato e concelebrata da padre Mimmo, dal Ministro Provinciale dei Frati Minori, fra Carlo Maria d’Amodio, ed un’altra trentina di sacerdoti tra religiosi e consacrati, delle Diocesi di Napoli e di Aversa. Officiata nella serata di mercoledì 13 novembre, la Santa Messa è stata l’occasione per ricordare anche la ricorrenza dei 15 anni dell’elevazione a Basilica Pontificia del santuario antoniano più grande del Sud (che è parrocchia dal 1970), da parte della Santa Sede, avvenuta proprio il 13 novembre del 2004.mUna folla di fedeli, in gran raccoglimento, ha fatto da cornice alla serata, gremendo questo  tempio che ospita una comunità di 7 religiosi dell’Ordine dei Frati minori e che attrae migliaia di fedeli nel corso dell’anno. Presenti alla liturgia numerose suore delle Congregazioni delle “Piccole Ancelle del Cristo Re” e “Compassioniste Serve di Maria”.
Ad omaggiare Padre Domenico anche altre personalità, quali i sindaci di Afragola e di Grumo Nevano, Claudio Grillo e Gaetano Di Bernardo; don Alfonso D’Errico, Pastore della Basilica di  San Tammaro a Grumo nonché una delegazione di parrocchiani della chiesa di Santa Caterina, dove è stato Parroco negli anni scorsi facendosi apprezzare per le sue qualità pastorali, e i ben due pulman di fedeli giunti ad Afragola ne attestano l’amicizia.
Cardinale nuovo parroco Santoni131119_2Nell’omelia, parole di vivo apprezzamento da parte del Cardinale: “ Ti ringraziamo o Signore – così il porporato – perché, ancora una volta, nella tua Provvidenza, hai voluto mandarci un Pastore nel cammino della nostra vita.” E, poi, collegandosi alle Letture proclamate nella liturgia –  ed in particolare al Vangelo di Luca “dei 10 lebbrosi”- Sua Eminenza ha lasciato la sua consueta impronta pastorale: “ Esprimiamo questa sera la riconoscenza a Dio per i suoi doni, e lo ringraziamo per il dono della fedeSiamo stati guariti da Cristo. La lebbra del peccato ci è stata sanata. E lo ringraziamo perché ci ha dato il privilegio di essere suoi figli, la cui prima conseguenza è la relazione con gli altri”, concludendo il discorso, con un invito ad “imparare attraverso la Santità di Antonio a vivere per gli altri, nella consapevolezza che più si dona agli altri e più il Signore dona a noi oggi in questa vita e domani nel Paradiso”.
Post missam saluto del Ministro Provinciale dei Frati Minori, Padre Carlo D’Amodio: “Eminenza la fraternità provinciale – così il religioso – le è davvero riconoscente. La nostra gratitudine deriva dal costante e infaticabile esercizio del suo Ministero di Pastore: è gesto di una grande paternità quello, nonostante i tanti suoi impegni, di essere stato presente qui stasera. E la sua partecipazione attesta ancora di più  questo grande dono del Signore, rappresentato  dal  fatto che la nostra fraternità dà a questa Arcidiocesi tanti grandi figli. Sono frati che non si risparmiano, perché amano Cristo, amano San Francesco, amano la Chiesa. Anche padre Luigi Campoli, che è stato parroco qui per nove anni, ne è segno evidente.”
                                                                                              Antonio Boccellino