Afragola. 10° Anniversario della Basilica di Sant’Antonio

13 novembre 2014

10° Anniversario della proclamazione a Pontificia Basilica Minore del Santuario di Afragola

basilica afragolaL’anno del Signore 2004 – il giorno 13 del mese di  novembre – alla presenza di un popolo festante – di autorità civili e religiose – del clero diocesano – di Fr Luigi Ortaglio Ministro Provinciale o.f.m. – il Signor Cardinale Michele Giordano – Arcivescovo Metropolita di Napoli – promulgava solennemente il decreto pontificio con cui l’8 giugno 2004 – il Santo Padre Giovanni Paolo II – conferiva a questo Santuario Antoniano di Afragola – il titolo e la dignità di Basilica Minore. I frati Minori napoletani – vigili custodi di questo centro di culto antoniano – perché la memoria di questo evento – sia motivo di gioia anche per le generazioni future – posero.

Con la lettura di questo testo, scolpito su marmo e ancora conservato nel transetto sinistro della chiesa, terminava il rito solennissimo, presieduto dal Cardinale Michele Giordano e concelebrato da decine di sacerdoti, con il quale il 13 novembre, di dieci anni fa, veniva pubblicato il decreto che elevava alla dignità di Basilica Minore il Santuario di Afragola. Occorre innanzitutto chiarire che la storia della Chiesa in diversi modi, nel corso dei tempi, è andata a legarsi con quella di Roma e dell’Impero. Sono, infatti, i Romani i primi ad aver coniato il termine di Basilica per identificare un edificio di pianta rettangolare con una navata centrale e un numero pari di navate laterali, separate da colonne, e utilizzavano quel luogo come tribunale e per ritrovo dei mercanti.  In seguito questo luogo fu convertito dai cristiani per la preghiera e le esigenze di culto. Il termine Basilica fu quindi usato per indicare la casa del Signore: nell’abside trovò posto la cattedra del Vescovo, l’altare era separato dall’inizio della navata centrale per mezzo di un transetto con balaustra terminale e l’Arco Trionfale segnava la separazione tra il clero e il popolo e il confine tra mondo storico e mondo divino.  Adesso, per privilegio del Papa, è concesso il titolo di Basilica Pontificia Minore ad alcune importanti chiese che dimostrano di avere specifici requisiti, innanzitutto può essere ottenuto dimostrando la consuetudine immemorabile oppure la concessione Apostolica può essere motivata dall’antichità, dalla grandezza, dal valore artistico, dalla spiritualità intensa, dall’essere luogo di pellegrinaggio cristiano, dalla venerazione di reliquie insigni e dal possesso di mezzi.  Da un punto di vista canonico la Basilica va distinta in Papale, Maggiore e Minore. Le Basiliche Papali sono caratterizzate dalla presenza del trono e dell’altare papale, e sono in Roma quella di: San Giovanni in Laterano (caput et mater ecclesiarum Urbis et Orbis – Capo e Madre delle Chiese della Città e del Mondo); San Pietro in Vaticano, Santa Maria Maggiore sull’Esquilino e San Paolo fuori le Mura.

Basilica - Santuario di Sant'Antonio in Afragola

Basilica – Santuario di Sant’Antonio in Afragola

Altre Basiliche Maggiori sono: San Lorenzo fuori le Mura (Roma), San Francesco d’Assisi (dal 1754), Beata Vergine del Rosario di Pompei (dal 1901), Santa Maria degli Angeli (la Porziuncola) in Assisi (dal 1909) e Sant’Antonio di Padova (dal 1929). Per Sant’Antonio, nei decenni successivi alla nomina a Basilica Maggiore del tempio che ne accoglie il corpo nella città di Padova, ottennero il titolo di Basilica Minore anche le Chiese a lui dedicate nelle città di Roma, Milano e Bologna. A distanza di 65 anni dall’ultima nomina (Bologna ottenne il titolo nel maggio 1939) si è ritenuto che il Santuario di Afragola avesse tutti i requisiti e così l’8 giugno del 2004, San Giovanni Paolo II – Sommo Pontefice – confermava la richiesta presentata il 27 marzo del 2004 dal Cardinale Michele Giordano. Il nostro Arcivescovo Metropolita aveva presentato, in quella data, alla Congregazione del Culto Divino e della Disciplina dei Sacramenti, un’istanza espressiva del desiderio del clero e dei fedeli, chiedendo espressamente che fosse attribuito al Santuario di Sant’Antonio il titolo e la dignità di Basilica Minore. Il Cardinale Giordano, nei lunghi anni di governo pastorale dell’arcidiocesi, dimostrò, diverse volte, di avere una particolare predilezione per il Santuario antoniano, pochi anni prima, ad esempio, in occasione del Giubileo del 2000, scelse il tempio ad essere uno dei cinque luoghi giubilari dell’Arcidiocesi. Il 13 giugno del 2004, durante la Celebrazione Eucaristica delle 06:30 presieduta, in Piazza, dal Vescovo Ausiliare di Napoli Sua Ecc.za Mons. Filippo Iannone (oggi Arcivescovo e Vicegerente dell’Arcidiocesi di Roma), era dato, tra il suono festoso delle campane, l’annuncio dell’accoglimento della richiesta alle migliaia di fedeli presenti. In preparazione alla pubblicazione del decreto si tennero numerosi incontri di formazione e un solenne triduo presieduto da alcuni vescovi campani. Anche quest’anno i Frati Minori, custodi del tempio, hanno voluto ricordare quella lieta giornata con un solenne triduo di preparazione animato da Don Gennaro Matino, noto Parroco napoletano,  e che ha avuto come punto di riferimento il salmo 69 con il suo celebre versetto: “lo zelo per la tua casa mi divora”. Sottolineando così  l’importanza e la bellezza del luogo di culto nella consapevolezza che noi siamo “il tempio del Dio vivente”,  di una Chiesa in cammino, di cui ciascuno è pietra viva per la costruzione di una società fondata sulla legge dell’amore e libera da ogni compresso.

Il 13 novembre è sempre stata una giornata particolarmente sentita, proprio in vista di questa felice ricorrenza, sin dal primo mattino i fedeli hanno sentito l’esigenza di accostarsi al sacramento della Riconciliazione per vivere in grazia le varie celebrazioni eucaristiche e poter cosi ottenere il dono dell’indulgenza plenaria. Il Cardinale Crescenzio Sepe, nell’impossibilità di essere presente, essendo impegnato ad Assisi con la Conferenza Episcopale Italiana, ha fatto giungere i suoi saluti e la sua paterna benedizione con quell’affetto del pastore che sente il “profumo delle pecore” (papa Francesco). All’inizio della Concelebrazione Eucaristica presieduta dal Ministro Provinciale fra Agostino Esposito, è stato riletto il Decreto di elezione suscitando un grande senso di commozione e di ringraziamento a Dio per questo grande privilegio concessoci.

Nell’omelia il Padre Provinciale ha sottolineato il legame sponsale che esiste tra il Santuario e il popolo di Afragola che, dal 1600, ha sempre tenuto una grande venerazione per Sant’Antonio, tanto da considerarlo uno di famiglia. Afragola, continuava il ministro nella sua omelia, merita questo titolo perché il suo popolo è di una fede semplice  ma sincera, genuina ma autentica. Non poteva mancare, poi, in questo Santuario una particolare attenzione per i poveri, per il quali è stata aperta una Mensa, gestita da volontari, e diverse sono le famiglie che ricevono aiuto e assistenza morale. Il luogo di culto è inoltre un faro per quanti affranti dai vari problemi della vita trovano nei religiosi francescani l’accoglienza per la Confessione e la Direzione Spirituale.

Questo anniversario – concludeva il parroco Fra Luigi Campoli, nei saluti finali rivolti all’assemblea anche a nome del Rettore Fra Marcello Pronestì – deve aiutarci a ritrovare il valore delle cose semplici per vivere il nostro Tempo come Dono di Dio a cui noi siamo chiamati a corrispondere con la generosità delle nostre azionì.

Sia la potente intercessione di Fra Antonio di Padova ad indicarci il cammino verso una Santità autentica, concretizzandola nella nostra quotidianità.                                                                                         

                                                              P. Michele Giuliano o.f.m.  e  Giovanni Russo