Afragola. Un tripudio per il pellegrinaggio della reliquia di Sant’Antonio

Afragola. Un tripudio di fede per il pellegrinaggio della Sacra reliquia di S. Antonio di Padova. Fra Marco Tasca (OfmConv) “Sull’esempio del Santo, guardiamo avanti e preghiamo”.

S. Antonio pellegrinaggio  feb 2019 ok2Evviva Sant’Antonio, evviva Sant’Antonio, evviva Sant’Antonio”, con queste parole, proclamate dopo il celebre canto Si quaeris miracula da una folla festante di fedeli, si è conclusa, nella serata di domenica 17 febbraio, la peregrinatio in città della reliquia del Taumaturgo.

Dopo la visita dei santuari antoniani di Teano ed Ischia, il tour, guidato da Padre Egidio Canil, ha fatto tappa ad Afragola trovando il pubblico delle grandi occasioni: l’ostensione di una reliquia di una massa muscolare del Santo dei miracoli, ed un frammento delle ceneri di San Francesco ha attratto migliaia di fedeli nella Padova del Sud.

L’evento, preceduto da una settimana di preparativi iniziati domenica 10 febbraio, ha visto una due giorni di grande devozione, durante i quali sono stati illustrati il senso della peregrinatio e la vita del Santo.

Ad accogliere le Sacre Reliquie, tra gli altri, il parroco della comunità antoniana di Afragola, Fra Luigi Campoli, il rettore Fra Marcello Pronestì, ed alcune religiose delle Congregazioni delle Piccole Ancelle di Cristo Re, delle Compassioniste Serve di Maria, e delle suore Adoratrici della Santa Croce presenti in città. Tra gli intervenuti, in rappresentanza dell’amministrazione cittadina, il Sindaco Claudio Grillo e il sottosegretario del ministero per il Sud, onorevole Giuseppina Castiello nonché altri fedeli, quali il primo cittadino di Acerra, Raffale Lettieri, e la fascia tricolore di Cardito, dott. Giuseppe Cirillo.

Giulivo fra Luigi per la buona riuscita della festa: “La nostra comunità – così il parroco – ha vissuto questa giornata in modo straordinario, anche se non è la prima volta che arriva una reliquia nella nostra Basilica: risale, infatti, al 1995 la prima venuta del Sacro frammento attualmente custodito dal Santuario. Questa volta è arrivata nella mattinata di sabato 16 febbraio, ed è stata deposta nella cappella di San Giuseppe al corso Garibaldi; abbiamo preferito questa piccola sosta dalle religiose Adoratrici della Santa Croce per dare loro un segno di prossimità e vicinanza, sia per il loro apostolato verso gli ultimi (si occupano di minori), e sia perché durante Natale sono state colpite da un incendio. L’altro motivo della sosta è per rivisitare la “ritirata” di S. Antonio che parte dal rettifilo. E i fedeli hanno risposto in maniera numerosa con una bella partecipazione festosa, proprio come nella ritirata. Questo grazie all’apporto dell’amministrazione cittadina guidata dal Sindaco Claudio Grillo.”

Fra Luigi ha, poi, messo in luce il carisma di Sant’Antonio che attira tanto i fedeli, sottolineando come “ha il dono di essere straordinario nella sua ordinarietà. E’ un Santo che richiama le persone nel vissuto quotidiano. E’ il Santo della porta accanto.”

Da segnalare anche l’evento clou della due giorni di fede con una solenne celebrazione eucaristica: officiata, nella serata di domenica 17, da Fra Marco Tasca, ministro generale dei Frati Minori Conventuali, la Santa messa è stata concelebrata dal ministro provinciale Fra Carlo Maria D’Amodio alla presenza del parroco e di altri religiosi, vedendo un tripudio di fede.

E’ la quarta volta che celebro in questa Basilica – così il ministro generale Fra Marco. E’ proprio bello tornare in questa città dove è forte la fede in S. Antonio. E’ una bella realtà, ed è bello celebrare oggi proprio nella festa della Traslazione, nella festa della “Lingua”. In tutti il mondo è diffusa la devozione a S. Antonio, dappertutto c’è sempre una sua statua: in India, in Canada, in Argentina. Ho sempre trovato un segno. Questo ci attesta quanto sia amato”.

SAntonio+sindaco 170219Il religioso si è, poi, soffermato sul Vangelo del giorno, attinente alle beatitudini nella versione di San Luca (cap. 6, 17): “Oggi il Signore ci invita a non farci cadere le braccia. Ad andare avanti con coraggio come ha fatto S. Antonio. Come testimoniato da Padre Egidio Canil, in occasione della prima ricognizione della tomba del Santo avvenuta nel 1981, i medici hanno trovato i tendini delle gambe di S. Antonio molto sviluppati. Vuol dire che aveva camminato molto. Io credo che la cosa più bella che possiamo dire oggi è proprio questa: camminare e guardare avanti. Dimenticare e superare i nostri peccati e le nostre incoerenze. Poi le ginocchia erano ispessiste. Significa che aveva pregato molto. Siamo chiamati ad essere uomini e donne di preghiera. Con la forza della preghiera ha fatto molto cammino. Ci affidiamo alla sua intercessione perché continui a benedire questa città.”

Per finire, il Sindaco ha compiuto il gesto dell’offerta delle chiavi a Sant’Antonio, affidando a lui la protezione della città. “Ringrazio il ministro provinciale Padre Marco, padre Egidio, padre Marcello e i confratelli tutti – così il Sindaco – Consentitemi di andare oltre, insieme al vicesindaco, di affidare a S. Antonio anche il mio mandato amministrativo. Che mi aiuti a portare avanti con umiltà, onestà e trasparenza

Al termine della celebrazione le Sacre Reliquie sono ripartite per Padova.

Davvero una bella pagina di fede che si candida a diventare, come per il 13 giugno, la festa antoniana invernale.

                                                                            Antonio Boccellino