Beato Modestino di Gesù e Maria

modestino di gesuDomenico Mazzarella, ultimo di sei figli, nacque a Frattamaggiore (Na), il 5 settembre del 1802, da genitori poveri ma laboriosi, il padre Nicola era funaio, il più umile tra i lavori della canapa, la madre Teresa Esposito era una tessitrice. Fin da bambino, ogni giorno, si recava presso la Parrocchia di San Sossio, del suo paese natio, per poter venerare l’immagine della Vergine del Buon Consiglio. Ben presto Don Francesco D’Ambrosio comprese le qualità del ragazzo e le rivelò al Vescovo di Aversa Mons. Agostino Tommasi che curò l’ammissione di Domenico nel seminario aversano, tuttavia, dopo alcuni anni, per l’improvvisa morte del vescovo, fu costretto a lasciare il seminario per l’avversione dei compagni e l’incomprensione dei superiori. Ormai ventenne cominciò a frequentare il convento francescano alcantarino di Grumo Nevano, scoprendo la vocazione alla vita religiosa nel luogo che aveva ospitato San Giovan Giuseppe della Croce. Nel 1822, infervorato dallo zelo apostolico trasmessogli dal suo direttore spirituale il Servo di Dio Padre Fortunato della Croce, chiese di indossare l’abito alcantarino, compiuto il noviziato nel convento di Piedimonte d’Alife e poi, dopo tre mesi, in quello di Santa Lucia al Monte, vestì l’abito, il 3 novembre, assumendo il nome di Modestino di Gesù e Maria, in onore a Fra Giuseppe di Gesù e Maria che nel convento di Grumo Nevano lo aveva assistito e guidato. Nel convento di Santa Lucia al Monte compì gli studi filosofici, in quello di Grumo Nevano quelli in teologia dommatica e nel convento di San Pietro d’Alcanatara a Portici il corso di teologia morale. Nel 1827, nel convento di Grumo Nevano, riceve l’ordinazione diaconale e il Ministro Generale Padre Giovanni da Capistrano, che si trovava a Grumo Nevano per presiedere il capitolo provinciale, notando lo zelo e la devozione di Fra Modestino dispose venisse subito ordinato sacerdote. La solenne ordinazione avvenne, ad Aversa, il 22 dicembre del 1827, per l’imposizione delle mani del Vescovo Mons. Durini. La sua prima messa volle celebrarla nella chiesa alcantarina di Grumo Nevano.

Il suo apostolato, rivolto in particolare ai poveri e ai malati, fu esercitato dapprima nella stessa Grumo Nevano e, poi, nei conventi di Mirabella Eclano, Portici e Pignataro Maggiore dove ricoprì l’incarico di Superiore. Nella città di Portici si dedicò alla cura dei carcerati del “Granatello”, nella città di Napoli si stabilì nel convento del popolare rione Sanità e si recava dai carcerati di Castel Capuano. L’annuncio della Parola di Dio e la direzione spirituale nelle sue lunghe ore di confessioni furono associate alla diffusione del culto alla Madonna del Buon Consiglio, girava, infatti, con l’immagine della Vergine chiusa in una teca d’argento e la offriva alla venerazione di tutti coloro che occorrevano di aiuto, in particolare agli ammalati e alle partorienti, incoraggiandole ad accogliere il dono della maternità. Il popolo della città di Napoli, che lo venerava già in vita, ebbe a chiamarlo “gesùcristiello” (piccolo Gesù Cristo), il Sommo Pontefice Papa Pio IX, che gli era amico, lo chiamava ‘il pazzo della Beata Vergine’.

Beato Modestino di Gesù e MariaLa sua giaculatoria, che proponeva a tutti, era: “Lodiamo sempre insieme col Figlio, la dolce Madre del Buon Consiglio”. Quando, nel 1854, Napoli fu colpita dal colera, Padre Modestino non si risparmiò nell’aiuto ai quartieri poveri, che erano i più colpiti, e tra questi quello del rione Sanità, accorreva al capezzale degli ammalati, confortando ed aiutando tutti. Indebolito dai continui digiuni, a cui si sottoponeva, e stando in contatto con i contagiati, si ammalò di colera e rese la sua anima a Dio il 24 luglio del 1854, aveva 52 anni. Il 29 gennaio del 1995 il Sommo Pontefice San Giovanni Paolo II lo ha proclamato Beato fissandone la Festa liturgica nel dies natali 24 luglio. Il suo corpo, dal giorno della morte, riposava nella Basilica di Santa Maria della Sanità in Napoli, il 18 ottobre del 2015 è stato traslato nella Parrocchia di Santa Caterina in Grumo Nevano, città che può ben venerarlo come suo illustre figlio ed apostolo della vita nascente.

Il Martirologio Romano lo ricorda con queste parole: A Napoli, beato Modestino di Gesù e Maria (Domenico) Mazzarello, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori, che fu vicino a ogni genere di poveri e di afflitti e durante un’epidemia morì colpito lui stesso dal colera mentre assisteva i moribondi.