Afragola. Cardinale Sepe: “Bello celebrare la Festa di S.Antonio ma…”

Il Cardinale Sepe avvia i festeggiamenti in onore del taumaturgo: “Bello celebrare la Festa di S. Antonio, ma non basta. Occorre mettere in pratica l’insegnamento del Vangelo tutti i giorni

L’Arcivescovo di Napoli, S. Eminenza Crescenzio Sepe, ha dato il via ai festeggiamenti della festa patronale più importante della città in onore del taumaturgo, il “Santo dei miracoli” così come viene definito Antonio da Padova (Lisbona 1195 morto Padova 1231), che in città vanta grande devozione al punto da definire Afragola come la Padova del Sud.

Con una Solenne Celebrazione Eucaristica, officiata nella serata di martedì 10 giugno 2014, a chiusura dei Tredici Martedì predicati nella Basilica di Afragola come preparazione alla Festa del Santo, il porporato napoletano non ha fatto mancare il suo affetto alla comunità francescana, guidata dal Rettore padre Marcello Pronestì e dal parroco fra Luigi Campoli. Alla Sacra liturgia ha partecipato una folla di fedeli, accorsa per l’occasione, ed una rappresentanza della comunità cittadina, a partire dal Sindaco onorevole Domenico Tuccillo, ed alcuni consiglieri comunali come l’ex sindaco Antonio Pannone ed altri.

il  Cardinale Sepe durante la Benedizione solenne

il Cardinale Sepe durante la Benedizione solenne

Bella l’omelia, del pastore della diocesi di Napoli, con la quale Sepe ha esortato i fedeli a non limitarsi ai festeggiamenti ma a vivere Cristo tutti i giorni. Prendendo spunto dal Vangelo del giorno (Matteo 5, 13-16), Sua Eminenza ha spiegato cosa significa “essere il sale della terra” e “la luce del mondo”. “Quando il Signore ci affida un compito da realizzare,  non ci lascia soli e, attraverso lo Spirito Santo, ci assiste. Essere cristiani, essere il sale della terra e la luce del mondo  significa prendersi tutte le responsabilità per dare il proprio contributo alla crescita della Chiesa: ad iniziare dalla propria  parrocchia, proseguendo per la Diocesi e per la Chiesa del Mondo.” L’Arcivescovo ha proseguito spiegando i veri ideali del cristiano: “I doni che il Signore ha dato ad ognuno di noi devono essere fruttificati, ognuno per la sua parte, come genitori, come giovani, ecc.  Gloria, onore, soldi,  ricchezze: non è questa la vera vita! Non è questa la vera identità del cristiano.  Certo dobbiamo progredire, dobbiamo migliorare. Ma guai se ci fermiamo a questo. Non siamo più perdiamo il sale. Non siamo più la Luce che illumina, siamo delle lampade spente.” E, per finire, Sua Eminenza ha spiegato il verso significato della Festa: “E’ bello celebrare la Festa di S. Antonio, il rito dei Tredici Martedì in suo onore e tanto altro. Ma guai se pensiamo che con questo abbiamo risolto tutto. Dobbiamo impegnarci nella vita di tutti i giorni.  Mettendo in pratica l’insegnamento del Vangelo: aiutando i poveri, perdonando, portando una buona parola agli afflitti ecc . Perché attraverso il nostro agire gli altri vedendo come noi agiamo anche loro diventano seguaci di Cristo anche loro diventano buoni per sconfiggere il tanto male che è presente nella nostra società.

Post missam, il Parroco fra Luigi ha donato al Cardinale un’icona di Sant’Antonio, affinché “possa guidare nel suo ministero di guida e pastore di questa diocesi”  e ha sottolineato “come i festeggiamenti di quest’anno siano all’insegna della riscoperta e del rinnovamento della Fede,  che possa essere prima di tutto accolta  e poi espressa nella sua forma più  alta della carità. Perché anche i temi che hanno accompagnato i percorsi di Sant’Antonio si sono incentrati su questo. Antonio è un santo che ha vissuto appieno la carità.

Anche l’ex sindaco Pannone ha espresso gratitudine all’Arcivescovo, commentando come “la Comunità è onorata di aver potuto accogliere il Cardinale perché questa sera con questa splendida Eucarestia, la sua parola, il suo messaggio, il suo contributo sono sempre un patrimonio di inestimabile valore che tutta la città, a cominciare dai suoi amministratori, deve tener ben presente e cercare di attualizzare ogni giorno nella pratica quotidiana”.

Infine, apprezzamenti sono venuti anche da fra Michele Giuliano, viceparroco della Basilica, che ha sottolineato come “quest’anno  è particolarmente impegnativo perché la Basilica, il 13 novembre, compie dieci anni. Con la venuta del Cardinale è un momento ulteriore di grazia perché insieme a lui veniamo rafforzati nel vincolo della fede, ma soprattutto ci sentiamo più chiesa più famiglia di Dio

                                                             Antonio Boccellino