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Chiesa Cattolica Maronita

Papa FrancescoLa Chiesa Cattolica Maronita è l’unica Chiesa d’Oriente rimasta sempre fedele alla Santa Sede e integralmente cattolica. I Primati di questa Chiesa sono Sua Santità Papa Francesco – Sommo Pontefice della Chiesa Universale – e Sua Beatitudine Béchara Pierre Raï – Patriarca di Antiochia e di tutto l’Oriente.

Il Patriarca, cui ci si rivolge con il titolo di Sua Beatitudine, è eletto dal sinodo dei vescovi maroniti e dopo l’elezione riceve la necessaria comunione ecclesiale del Santo Padre. Con i suoi 3 milioni e 200 mila fedeli, la chiesa maronita è, dopo quella Ucraina, la più grande Chiesa Cattolica Orientale, e almeno la metà dei suoi fedeli vive in Libano (35% della popolazione). Il rito maronita appartiene alla tradizione di Antiochia, quindi prevede la messa in Aramaico e Siriano (anche se gran parte della Liturgia si tiene nella lingua corrente della gente). Attualmente le Diocesi della Chiesa Cattolica Maronita sono 27 in 13 diverse nazioni: Libano (11), Siria (3), Cipro (1), Israele (1), Egitto (1), Palestina (1), Giordania (1), Francia (1), U.S.A. (2), Brasile (1), Messico (1), Argentina (1), Canada (1), Australia (1). La Chiesa Maronita, per vedere beatificati e canonizzati i testimoni della sua fede, segue il consueto iter di canonizzazione, si affida quindi alla Congregazione (vaticana) per le cause dei Santi.

Una delle principali particolarità della Chiesa Maronita è che non ha mai adottato la regola del celibato per i sacerdoti, pertanto, pur essendo una chiesa che si riconosce cattolica, permette ai suoi sacerdoti di sposarsi. L’attuale Patriarca maronita afferma: “Quasi la metà dei miei sacerdoti ha la sua famiglia. Nelle piccole parrocchie isolate della montagna sono molto utili i sacerdoti sposati, che possono così essere aiutati dalla loro famiglia. Nella vita quotidiana nessuno fa differenza tra sacerdoti sposati e celibi. Inoltre i sacerdoti si sposano prima del diaconato e di norma con ragazze già ben inserite come catechiste o animatrici nella vita parrocchiale o delle associazioni cattoliche. Perciò vivono una vita familiare stabile, fondamentalmente serena, molto utile per il loro servizio alla Chiesa” (da un’intervista rilasciata al sito www.ilconsulentere.it ). 

Storia: La Chiesa prende il nome dal suo fondatore, San Marone (morto nel 410), siriano amico di San Giovanni Crisostomo, che adottò uno stile di vita ascetico molto severo. Nel 452, i suoi discepoli costituirono un monastero nei pressi del suo sepolcro (zona Siria del Nord) e seguirono il Patriarca di Antiochia, poi, quando la regione divenne a maggioranza monofisita, la comunità si trasferì in una regione più interna del Libano. Nel VII secolo, i maroniti furono riconosciuti come una comunità religiosa indipendente, in seguito alla sconfitta che Giovanni Marone, abate del monastero di Brad in Siria, inflisse all’esercito di Giustiniano II. Giovanni Marone fu poi eletto primo Patriarca maronita (685-707) e Patriarca di Antiochia da un delegato del papa. Fuggito dalla Siria, per evitare le persecuzioni dei musulmani del 694, si diresse verso il Libano dove costruì un monastero nel quale conservò la reliquia più preziosa per i maroniti, il cranio del fondatore San Marone. Il monastero che prese il nome di Rau Marum (cranio di Marone) da quel momento divenne la sede patriarcale maronita (Bkerke in Libano, sede ufficiale dal 1823). Inizialmente, per oltre 400 anni, i monaci risedettero nelle caverne delle zone montuose, in modo che nessuno potesse raggiungerli. Nel 938 il Patriarca Giovanni II cercò di portare la sede ad Antiochia. Nel 1182 un documento conferma che i Maroniti sono in piena comunione con la Sede Apostolica di Roma e una ulteriore dimostrazione è la presenza di un Vescovo maronita al concilio di Trento nel 1562. Nel 1584 sotto il pontificato di Gregorio XIII fu fondato a Roma il collegio maroniano, da quel momento a Roma risiede il procuratore maronita che rappresenta il Patriarca presso le istituzioni civili in Italia e quelle ecclesiastiche presso la Santa Sede. Nel 1571 e nel 1634 i maroniti furono perseguitati dagli ottomani che ritennero la fedeltà al Papa una sottomissione a un potere temporale. Fino al XVIII secolo il patriarcato era suddiviso in eparchie, e i Vescovi erano tutti considerati Ausiliari del Patriarca, che restava l’unica guida dei maroniti. Nel 1736 il sinodo del Monte Libano istituì le eparchie in numero di otto oltre la sede patriarcale. Nel 1860 i Drusi sobillati dai Turchi massacrarono 20.000 maroniti, il Patriarca allora chiese l’intervento di papa Pio IX che mobilitò le potenze europee tra le quali la Francia, l’Inghilterra, la Russia e l’Austria che intervennero con una spedizione militare. Nel 1890 il Patriarca John El Haji diviene capo spirituale e politico della nazione libanese. Dopo la prima Guerra Mondiale il Patriarca Elias Hoyek sostenne al congresso di Versailles l’indipendenza del Libano. Quando nel 1943 il Libano ottenne l’indipendenza, secondo una convenzione costituzionale siglata come Patto Nazionale, si decise di affidarsi al confessionalismo, cioè all’appartenenza religiosa dei cittadini. I poteri del nuovo stato furono quindi ripartiti fra le principali correnti  religiose, ai maroniti che costituivano la maggioranza della popolazione fu affidata la Presidenza della Repubblica, agli islamici sunniti il primo ministro, e agli islamici sciiti il Presidente del parlamento, i parlamentari allo stesso modo sono divisi tra le diverse confessioni religiose.

Sua Beatitudine Béchara Pierre Raï 

Patriarca Maronita Bèchara Pierre RaiÈ nato a Himlaya il 25 febbraio del 1940, ordinato presbitero il 3 settembre del 1967, fu nominato (il 2 maggio del 1986) Vescovo titolare di Cesarea di Filippo e Ausiliare del Patriarca dei Maroniti che lo consacrò il 12 luglio 1986. In seguito, il 9 giugno del 1990, San Giovanni Paolo II lo nomina Vescovo di Jbeil. Nel 2011 con le dimissioni dalla carica di Sua Beatitudine il Cardinale Nasrallah Pierre Sfeir il sinodo della chiesa maronita, costituito da tutti i Vescovi maroniti (circa 30), lo ha eletto nuovo Patriarca di Antiochia e di tutto l’Oriente (15 marzo 2011). Dopo l’elezione ha aggiunto come secondo nome Pierre essendo una tradizione di tutti i patriarchi di Antiochia dei maroniti. Il 25 marzo, dieci giorni dopo l’elezione, ha ricevuto la necessaria comunione ecclesiale da Sua Santità Benedetto XVI. Sua Beatitudine è presidente della conferenza episcopale libanese e del consiglio dei Patriarchi Cattolici Orientali. Il 24 novembre 2012 il papa emerito Benedetto XVI lo ha nominato cardinale.

Altri  Patriarchi Maroniti nominati Cardinali

Sua Santità Paolo VI fu il primo pontefice ad elevare alla dignità di Cardinale un Patriarca maronita, era il 22 febbraio del 1965 e si trattava di Sua Beatitudine Paul Pierre Méouchi (Patriarca dal 1955 al 1975). Da quel momento e fino ad oggi i Sommi Pontefici hanno sempre dato la porpora cardinalizia ai Patriarchi maroniti. Alle loro Beatitudini Antoine Pierre Khoraiche (1976-1986) e Nasrallah Pierre Sfeir (1986-2011) fu San Giovanni Paolo II ad elevarli al rango di Cardinali nel concistoro del 3 febbraio 1983 e in quello del 26 novembre del 1994.

G.R.