Napoli. Il Vescovo dal Covolo apre l’anno accademico di Lectura Patrum Neapolitana

E’ iniziato, nella serata dello scorso 10 novembre al Tempio del Volto Santo, l’anno accademico delle lezioni della “Lectura Patrum Neapolitana”, l’iniziativa culturale religiosa – fondata nel 1980 da suor Antonietta Tuccillo, il compianto padre Giacinto Ruggiero e il prof. Antonio Vincenzo Nazzaro – che fa della divulgazione delle opere dei Padri della Chiesa la sua ragione d’essere.

Lectio magistralis di S. E. mons. Enrico dal Covolo, Rettore Magnifico emerito della Pontificia Università Lateranense e Vescovo di Eraclea, all’apertura del 39° ciclo di lezioni del sodalizio. Il presule ha dissertato sul tema “Ambrogio maestro di formazione spirituale”.

20181110_180944Partendo dalla sua biografia (359-397) – ed, in particolare, facendo riferimento alla “Vita di San’Ambrogio” scritta dal suo segretario Paolino di Milano – dal Covolo ha tratteggiato la figura di questo Dottore della Chiesa, vescovo e patrono di Milano: vissuto nel quarto secolo, Ambrogio è uno dei Padri della Chiesa, autore di molte opere teologiche, ancora oggi tra gli indiscussi riferimenti nella letteratura patristica. “Vorrei introdurmi al nostro tema – così l’incipit dell’accademico – partendo dal giorno della morte del Santo, avvenuta nella notte tra il 3 e 4 aprile del 397, per riflettere su due dettagli del racconto di Paolino. Anzitutto, questi afferma che fu Onorato, vescovo di Vercelli, ad assistere Ambrogio con gli estremi conforti della fede. Successivamente, merita la massima attenzione il riferimento al profeta Elia”. Continuando, dal Covolo ha analizzato la figura di questo Santo, sottolineando gli aspetti teorici e dottrinali del suo magistero spirituale: “Sant’Ambrogio, autore del testo “Fuga dal mondo” – ha ripreso il vescovo – è affascinato dall’ideale monastico e della contemplazione di Dio. Ed Eusebio, primo vescovo di Vercelli, fu uno dei suoi modelli. Tuttavia, resta anche un maestro di vita spirituale e di formazione sacerdotale, ed è decisivo nella sua vita anche l’incontro con Sant’Agostino”.

Per finire, Sua Eccellenza ha messo in luce i legami tra Eusebio, Ambrogio e Agostino. “Molti tratti accomunano questi tre Santi vescovi, ma due , in particolare, sono centrali nella formazione spirituale del cristiano: l’ascolto orante della Parola e l’esercizio della carità. A noi cristiani del Duemila, questi tre santi affidano il testimone che è passato tra le loro mani, perché la fede, la speranza e l’amore possano vincere il mondo”.

Buona la partecipazione al convegno: un uditorio di circa 100 persone, attente e qualificate. In sala, tra gli altri, alcuni professori universitari, la Madre Generale Suor Leonia Buono, ed uno stuolo di religiose del Cristo Re.

Ringrazio Sua Eccellenza dal Covolo – ha commentato il prof. Nazzaro – per questa lezione che è una sintesi pastorale di Sant’Ambrogio. Non è facile eseguire una sintesi così efficace. Il titolo prometteva meno di quanto il discorso abbia dato”.

Per finire il prof. Nazzaro ha letto un inno di Cristina di Lagopesole dedicato a Sant’Ambrogio: in presente nel “Flos Sanctorum” nella pagina del 7 dicembre quando la Chiesa ricorda questo Vescovo e dottore della Chiesa.

                                                                                             Antonio Boccellino