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Afragola. Folla di fedeli per la Festa di San Marco

“Accorre sempre di più una grande folla di fedeli in questa Chiesa matrice della città dove si sente il bisogno della preghiera, la necessità, come dice Papa Francesco, di rileggere il Vangelo e di viverlo in una società secolarizzata. Il mondo, sempre di più sbandato, ha bisogno di un punto di riferimento, ha bisogno  della Luce di Cristo Solo e solo il Vangelo ci può illuminare perché la Parola di Dio è luce e  lampada per i nostri passi”. Ecco l’istantanea del parroco, don Peppino Delle Cave, di commento finale per l’edizione 2014 della Festa di San Marco, uno degli avvenimenti cittadini, che si tramanda da secoli, e che vede accorrere sempre migliaia di fedeli di Afragola e dintorni omaggiare San Marco.

Processione San Marco 2014

Processione San Marco 2014

Un consolidato tripudio di fede per l’Evangelista Marco che, secondo la  tradizione popolare, passò per  Afragola, nel I secolo d.c., per annunciare il Vangelo; e si sedette sulla “Pietra dei Miracoli”, ancora presente nella alle spalle del medioevale complesso monumentale di San Marco in Sylvis risalente al 1179,  che è anche la Chiesa Matrice della città, nella quale si sono iniziate a costituire le prime comunità cristiane. In questo luogo, ancora oggi, è possibile lucrare l’ indulgenza plenaria, se confessati e comunicati,  facendo per tre volte il giro della chiesa e pregando sulla Pietra dei Miracoli.

Mons. Vincenzo Pelvi durante la celebrazione serale

Mons. Vincenzo Pelvi durante la celebrazione serale

La kermesse, anche quest’anno con un programma molto ricco sia di iniziative spirituali che di spettacolo,  ha avuto inizio, nel pomeriggio di giovedì 24 aprile, con una Santa Messa presieduta da S.E. monsignor Lucio Lemmo, che ha conferito la Santa Cresima ad alcuni parrocchiani. A seguire, nella mattinata di venerdì 25 aprile, è stata la volta di S.E. mons. Antonio di Donna che ha celebrato una Solenne Celebrazione Eucaristica nella chiesa di S. Marco all’Olmo e ha avviato, al termine dell’Eucarestia la tradizionale peregrinatio verso il complesso monumentale in Sylvis; qui, a partire dalle ore 10:00, sono state celebrate ininterrottamente le Sante Messe fino alle 21:00. Alle 19.00 la Santa Messa è stata officiata da S. Eccellenza Vincenzo Pelvi, già Ordinario Militare e Arcivescovo.

Alle funzioni religiose hanno preso parte le Autorità cittadine, a partire dal Sindaco onorevole Domenico Tuccillo, il vicesindaco Avv. Giovanni Giglio ed altri, nonché i rappresentanti delle principali associazioni cittadine, a partire dalla Pia Unione San Marco e dal sodalizio Don Gabriele LaudieroCuore Azzurro San Marco”. La manifestazione  si concluderà domenica 4 maggio, con la processione con il simulacro di S. Marco e Sant’Espedito per le strade dei rioni San Marco e Saggese. Rientro in parrocchia previsto nella serata, accompagnato dalla banda musicale e dal corteo dei fedeli, con una Santa Messa prevista per le ore 20:00 presso San Marco in Sylvis.

Sempre per domenica 4 maggio, alle ore 10.30,  nella piazzetta di San Marco all’Olmo sarà inaugurata la statua di don Gabriele Laudiero, indimenticato parroco, spentosi negli anni settanta che tanti fedeli ancora piangono per il suo slancio apostolico.

Oltre alla gioia per il presente, il parroco don Peppino è trepidante anche per il futuro e annuncia un’altra imminente iniziativa che coinvolgerà questa popolosa realtà cittadina. “Grazie all’Arcivescovo Crescenzio Sepe – ha proseguito don Peppino-   che ha ricevuto dal Capitolo Metropolitano, in occasione del Giubileo per Napoli,  un appezzamento di 10.000 mq nel quartiere Saggese, un’ altra grande iniziativa sta per avviarsi: la realizzazione in questo sito  di un complesso oratoriale per togliere i ragazzi dalla strada. L’amato Cardinale Sepe,  in comunione con Papa Francesco, come ha già annunciato nella Lettera Pastorale “Canta e Cammina”, crede molto nell’importanza degli oratori per  la formazione di tutti i cattolici e, in questa direzione  sta programmando per l’Evangelizzazione di questa  periferia cittadina.”

                                                                                                  Antonio Boccellino