Grumo Nevano. Il culto a San Tammaro

San_Tammaro_bustoSono iniziati, il giovedì che precede la prima domenica di settembre, i solenni festeggiamenti in onore di San Tammaro – patrono della città di Grumo Nevano. Il culto a questo Santo Vescovo nella cittadina di Grumo risale già all’anno mille, infatti, il primo documento che attesta l’esistenza di una sua Chiesa è del 1132. San Tammaro, secondo la narrazione fatta nella Vita Sancti Castrensis, era un vescovo nordafricano arrivato in Campania in seguito alle persecuzioni dei Vandali che, per farne dimenticare la memoria, lo imbarcarono, insieme altri 11 vescovi, mettendolo a prua della nave. L’imbarcazione, attraversato il mar mediterraneo, arrivò a Volturnum e da lì i vescovi partirono per diversi luoghi diffondendo la fede in Gesù Cristo. Tammaro che era vescovo di Cartagine sarebbe stato scelto a reggere la sede episcopale di Benevento, nella cui cattedrale furono poi custodite le spoglie a seguito della morte avvenuta il 15 ottobre del 490 (per un periodo sono state conservate presso il Santuario di Montevergine). Questo santo vescovo, già dal XVII secolo, fu scelto a essere patrono di Grumo, che oggi è il suo principale luogo di culto in Italia. Il Busto argenteo fu fatto realizzare, nel 1677, dal valente artista Giovan Domenico Vinaccia. In quell’anno cinque devoti cittadini di Grumo, con l’intervento del Nunzio di Napoli, avevano ottenuto una reliquia dall’Arcivescovo di Benevento (reliquia posta, ancora oggi, nel petto del busto-reliquiario). 

Basilicaa San Tammaro in Grumo Nevano

Basilica San Tammaro in Grumo Nevano

La chiesa a lui dedicata, che nel corso degli anni è stata oggetto di continui restauri, dal 1982 è elevata al titolo e alla dignità di Basilica Minore con decreto del pontefice San Giovanni Paolo II.  Nel pomeriggio di giovedì 4 settembre il Busto argenteo del Santo patrono, dopo la solenne Concelebrazione Eucaristica nel cortile del Convento di Santa Caterina, retto dai Frati Minori della provincia napoletana, è stato portato a spalla per una parte della cittadina, attraversando strade addobbate con lenzuola e palloncini, e dai quali i fedeli hanno lanciato fiori e coriandoli. La devozione al santo patrono è dimostrata, in maniera evidente, dalle numerose girate e soste, del busto argenteo, in direzione dei balconi di anziani e malati, ancora una volta, come da secolare tradizione, è il santo a far visita ai suoi fedeli e a portare la sua benedizione alla città e i suoi abitanti. Rientrato in Basilica il busto, si è svolto, alle ore 23:00, il simulacro di Incendio del campanile. La seconda parte della processione si terrà nella serata della seconda domenica di settembre.

Nella Basilica di Grumo, per interessamento del parroco don Alfonso D’Errico, sono giunte, negli ultimi decenni, altre reliquie del Vescovo Santo. La prima, ottenuta dall’Abate del Santuario di Montevergine, è arrivata in occasione della celebrazione per il III centenario della prima traslazione (1677-1977), attualmente è conservata in un reliquiario a forma di braccio realizzato, in ottone e argento, dall’orefice napoletano Scotti. Una seconda reliquia, quella più grande, è stata concessa, nel 1987, dall’Arcivescovo di Benevento Mons Carlo Minchiatti, ed è stata collocata all’interno di un reliquiario di bronzo dorato, avente la forma di un edificio ecclesiastico, donato dai grumesi residenti negli Stati Uniti d’America.