Napoli. Al Tempio del Volto Santo, una lectio su Eusebio

Un focus su alcuni aspetti dei Vangeli – in un periodo storico, tra il III e il IV secolo, in cui inizia la diffusione del cristianesimo – con un approccio dialogico, con la forma, oggi diremo, delle faq (frequented asked questions); una lezione di esegesi, impartita da Eusebio, uno dei più grandi studiosi delle origini cristiane.

LPN 16-3-19 foto (2)Questo, in sintesi, l’abstract del quarto incontro dell’anno accademico 2018/2019 della Lectura Patrum Neapolitana, l’iniziativa culturale di approfondimento del pensiero dei Padri della Chiesa, attualmente curata dal Prof. Emerito Antonio V. Nazzaro e dalle Piccole Ancelle di Cristo Re. L’avvio del simposio, tenutosi nel pomeriggio di sabato 18 marzo presso l’Aula Magna della Casa del Volto Santo, è stato dato dalla presentazione del volume “Domande e Risposte sui Vangeli di Eusebio di Cesarea”, nella versione curata da Claudio Zamagni. Edito dalle Paoline, il volume fa parte della collana “Letture Cristiane del I Millennio” e ha il pregio di affrontare alcune tematiche del Vangelo, in maniera diretta e precisa.

E’ stato il prof. Marcello Marin, ordinario di Letteratura Cristiana Antica nell’Università di Foggia, a relazionare su una delle prime opere patristiche del cristianesimo. “E’ un periodo molto bello – cosi l’incipit dell’accademico – quello del IV secolo dopo Cristo. Con l’editto di Milano, sottoscritto nel 313, venne concessa la libertà di culto. Eusebio cerca di mettere mano alla storia delle comunità cristiane, predisponendo quello che sarà la “Storia ecclesiastica”. Con questo testo viene analizzato e dato ai lettori un nascente fenomeno religioso. E’ un cambiamento drastico perché da comunità di cristiani, che praticava la fede in segreto ed era oggetto di persecuzione, viene data una dignità autonoma e se ne ricostruisce le origini. Tra le opere che rientrano in questo filone si annovera anche “Domande e Risposte sui Vangeli”.

Marin ha, poi, spiegato come quest’opera rappresenti una svolta nella letteratura cristiana perché utilizza una metodologia, quella delle domande e delle risposte, che iniziò a diffondersi proprio in questo periodo. “E’ un’ègloga quella che è rimasta – ha continuato il professore – Non disponiamo del documento originale, databile tra il 310 e il 320, ma di una selezione composta tra il V e VI secolo, di cui leggeremo alcune parti. L’opera è divisa in due parti: 2 libri Stefano e 2 a Marino.” Marin ha, poi, passato in rassegna alcune domande presenti nell’opera, quali, ad esempio, “Perché gli evangelisti tracciano la genealogia di Giuseppe e non di Maria?”, “Perché il nostro Salvatore è chiamato figlio del carpentiere e non di qualche uomo insigne ed illustre?”, “Perché, secondo Matteo, il Salvatore appare risorto la sera del sabato e, secondo Marco, al mattino, il primo giorno della settimana?” leggendo anche le rispettive risposte presenti nel testo.

Ha coordinato l’incontro il prof. Antonio V. Nazzaro. In sala, dopo la presentazione, si è tenuto il tradizionale dibattito che è stato l’occasione per fugare ai presenti alcuni dubbi. Degno di menzione, il commento della Prof.ssa Teresa Piscitelli, ordinario di Letteratura Cristiana Antica nell’Università di Napoli, che ha sottolineato come “Eusebio fosse un autore estremamente difficile e complesso, e rappresenti una figura affascinante. E come il prof. Marin ha ben mostrato l’aspetto di questo scrittore, riuscendo con parole semplici a parlare di un periodo molto difficile”. Ha fatto da cornice al meeting un qualificato uditorio, con diversi professori universitari e alcuni studenti, e uno stuolo di religiose, ad iniziare dalla Madre Generale, suor Leonia Buono della Congregazione delle Piccole Ancelle di Cristo Re.

La prossima lectio si terrà sabato 13 aprile alle ore 17:00: la prof.ssa Clementina Mazzucco, Ordinario di Letteratura cristiana antica nell’università di Torino leggerà “Cipriano, A Demetriano” a cura di F. Gallicet e M. Veronese (Collana di Testi Patristici, Sez. Patri 3). Torino, 2018, Loescher.

                                                                                          Antonio Boccellino