Napoli. 50 anni senza Flora De Santis, l’apostola del Volto Santo

Napoli. 50 anni senza Flora De Santis. Le Piccole Ancelle di Cristo Re ricordano la “madre” dei devoti al Volto Santo di Napoli.

Madre Flora fotoHanno preso il via, nel pomeriggio di sabato 6 aprile, al Tempio del Volto Santo, le iniziative commemorative per Madre Flora De Santis, la donna che ha fatto dell’apostolato del culto e della diffusione del  Volto Santo la sua esistenza. Organizzati dalla Congregazione delle Piccole Ancelle di Cristo Re, sono 3 i momenti sinora in programma per ricordarne il cinquantesimo anniversario della morte (1969-2019).

L’evento inaugurale si è avuto con il convegno “L’esperienza umana e spirituale di Madre Flora De Santis” che ha visto relazionare il prof. Ulderico Parente e il prof. Rossano Zas Friz De Col, sj.

Ci sono diverse periodi che caratterizzano l’esistenza terrena di Madre Flora – così il prof. Parente – infanzia, matrimonio e ‘incontro’ con il Volto Santo. Ad esse si aggiunge un’ulteriore fase iniziato dopo la sua morte.” Parente, che è stato autore di un’accurata monografia (Madre Flora, una vita per il Volto Santo”, ndr), ha sottolineato “come il momento fondamentale della sua esistenza sia stato il 1932, quando, il 10 febbraio, percepì un’esperienza mistica che assorbirà tutte le sue energie morali e spirituali. Si narra che, mentre era in preghiera dinanzi all’immagine del Volto di Gesù, Flora vide il Volto animarsi prodigiosamente, trasfigurandosi di bellezza e illuminando tutta la stanza. Il Volto le parlo dicendole: ‘Flora, guarda questo Volto tanto offeso e ingiuriato. Amalo e fallo amare’. Da quel momento metterà ogni impegno per la realizzazione di Tempio al Volto Santo, che madre Flora non verrà realizzato in vita”. Parente ha concluso il suo intervento, soffermandosi come il suo carisma sia stato accompagnato anche dall’amore verso gli orfani e la carità, che rappresentano gli altri due cardini della sua spiritualità.

Madre Flora 06-04-19_okfotoA seguire, il contributo di Padre Rossano Zas Friz De Col, sj, ordinario di teologia spirituale della Pontificia Università Gregoriana. Oltre alla diffusione del culto del Volto Santo – così l’accademico – l’accento della sua spiritualità va messo anche in una speciale dedizione per i poveri e per gli afflitti, cui aggiunge l’umiltà. Degna di nota anche una condotta di vita molto spartana: dorme per terra e unisce alla mortificazione l’umiltà. Caratteristiche che fanno concentrare la sua attenzione e le sue sofferenze sul mistero della Passione”. Per finire, il gesuita ha evidenziato come Madre Flora fosse una donna dai grandi desideri, sottolineando le fatiche che fece per la costruzione del tempio del volto Santo, citando, persino, una lettera di protesta, non molto edificante, scritta al cardinale Alessio Ascalesi nel 1938.

Ha coordinato il simposio padre Romualdo Gambale, ofm capp. “La presenza di stasera di tante persone testimonia la forza di questa donna, mettendone in luce il senso della trasformazione e della conversione. E se è avvenuto per Madre Flora perché non può avvenire anche per noi?”

Ha fatto da cornice al simposio, oltre ad uno stuolo di religiose del Cristo Re, una folta rappresentanza di zelatori e zelatrici (circa 300 persone) che, alla fine della presentazione, hanno rese toccanti testimonianze sulla figura di Madre Flora, attestandone l’attualità del sua carisma e la fama di Santità sempre più presente a quasi mezzo secolo dalla sua morte, avvenuta il 31 maggio 1969.

Una serata speciale, in sintesi, che anche la Madre Leonia Buono, la Superiora Generale dell’Istituto “Piccole Ancelle di Cristo Re”, che ha dichiarato : “Il convegno di questa sera rientra in una serie di iniziative che vogliono commemorare questa donna straordinaria, il cui ricordo è molto vivo in tanti napoletani”.

Gli incontri proseguiranno domenica 19 maggio alle ore 11:00, Sua Eminenza Crescienzo Sepe, Arcivescovo Metropolita di Napoli, officerà una Solenne Celebrazione Eucaristica.

                                                                                                   Antonio Boccellino