Padova. La “Afragola del Nord”


Ogni anno, prendendo spunto da un commento di un fedele, scrivo un articolo che riassuma i festeggiamenti organizzati ad Afragola per la festa del Santo protettore della città Antonio di Padova. In un precedente articolo ricordavo di come Afragola, per stessa ammissione dei Frati Conventuali di Padova, rappresenti la Padova del Sud, ma un fedele ha commentato il post scrivendo: «mi piacerebbe che si dicesse…Padova l’Afragola del nord». Inizialmente abituato nel ripetere Padova del Sud non riuscivo a comprendere il significato di quelle parole, poi invece sono entrato nella prospettiva di quel pensiero e mi sono ritrovato a dover riconoscere veritiera la sua affermazione. 

Afragola Sant'AntonioPadova è conosciuta nel mondo perché custodisce il corpo dell’amato Taumaturgo Antonio e la Basilica-Santuario costruita dai padovani per onorare il loro Santo ospita ogni anno 4 milioni di pellegrini. Un flusso di fedeli che, nel corso di questi ottocento anni, non si è mai fermato, ma Afragola vanta il primato di avere una tra le più belle, se non la più bella, raffigurazione del Taumaturgo e la festa organizzata in suo onore resta unica al mondo. La Miracolosa effige custodita ad Afragola, che ad inizio 900 raggiunse una fama globale da essere considerata “la vera immagine di Sant’Antonio” riceve ogni anno dai fedeli di Afragola e di tutta la provincia un tributo che nemmeno a Padova è riservato alla statua del Santo. Tanti, forse fin troppi, sono i fedeli antoniani che nel confronto ritengono quella di Afragola la vera statua del padovano, pochi anni fa anche alcune signore di Padova vennero a venerare Sant’Antonio di Afragola. L’effige di Afragola alta quasi 2 metri, se si considera il punto più alto dell’aureola, ha dei colori cosi vivaci e dei particolari cosi ben rifiniti che sembra tutto tranne che una statua ed è per tale ragione che tutti gli antoniani, che l’hanno potuta ammirare, iniziano a intrattenersi con essa come in un rapporto con una vera persona.

Per gli afragolesi Sant’Antonio è uno di famiglia e come tale ci si rivolge a lui per ogni necessità, lo si veste per renderlo bello per la sua Festa, lo si prega ininterrottamente dalle 2:30 di notte fino alle 22:30 del 13 giugno, lo si porta in giro per una intera settimana, dalla mattina alla notte inoltrata, perchè tutti vogliono incrociare il suo sguardo e ricevere la sua benedizione e quindi deve passare in ogni strada e vicoletto. In questi giorni mi soffermavo anche a pensare come oggi più che ieri il Santo sia vicino agli ultimi, in passato fu introdotta la consuetudine di riportarlo ogni sera nella cappella di San Giovanni Battista in Piazza Municipio perché quella piazza rappresentava il cuore della città e nei vicoletti adiacenti abitavano le famiglie più benestanti, oggi invece Sant’Antonio continuando a “ritirarsi” in quella Cappella torna ad annunciare la sua voce agli ultimi, ai poveri, agli extracomunitari e rom che ormai popolano quel quartiere. Il suo è il Vangelo dei poveri, fatto di gesti concreti, e cosi le soste (spuntino), in alcuni casi, sono diventate veri momenti di condivisione dove si è tutti uguali, tutti figli di Dio, tutti fratelli di Antonio il Santo di Padova e Afragola.  Sul gruppo Facebook, che il nostro Movimento Culturale ha creato per Sant’Antonio di Afragola, numerosi in questi giorni sono stati i commenti e i messaggi arrivati da ogni parte d’Italia, ci hanno scritto fedeli dalla Calabria come dalla Toscana, da città vicine come Ischia, Napoli, Roma ad alcune lontane della Sicilia, senza dimenticare i pullman giunti in Basilica e provenienti da San Sebastiano al Vesuvio, San Giovanni a Teduccio, Maddaloni, Caserta, Marcianise e il gruppo di fedeli (di origine afragolese) arrivati dall’Argentina. Sant’Antonio resta il Santo più amato, resta il santo di tutti!

G.R.