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Primo Comandamento

Cari Amici de “La Voce del Santo” vi riproponiamo delle breve meditazioni ai 10 Comandamenti, chiamati anche la Legge dell’Amore. Ci guiderà lungo questo mini-corso di approfondimento Padre Luciano Pugliese dell’Ordine dei Frati Minori Convenutali. Brevemente, prima di lasciare a lui il compito di aiutarci a riflettere sui comandamenti, vogliamo elencarli di seguito.

10 Comandamenti

1.   Io Sono il Signore Dio Tuo. Non avrai altro Dio fuori di me.   

2. Non nominare il nome di Dio invano.  

3. Ricordati di santificare le feste.   

4. Onora tuo padre e tua madre.   

5. Non uccidere.  

6. Non commettere atti impuri.  

7. Non rubare.  

8. Non dire falsa testimonianza.   

9. Non desiderare la donna d’altri.   10. Non desiderare la roba d’altri.

La Parola a Padre Luciano per il Primo Comandamento.

“I peccati non sono soltanto una serie di mancanze, pure e semplici, essi sono anche la nostra complicità con il male: incredulità, indifferenza, egoismo, violenza, disprezzo dei deboli, razzismo, corsa sfrenata al denaro, sperperi, spirito di denominazione, ecc. Ogni peccato, anche individuale, ha poi una dimensione comunitaria: esso pesa sul Corpo di Cristo che noi insieme formiamo e peggiora il mondo e la Chiesa. Ecco così che ogni peccato deve provocare in noi un umile pentimento e una fiduciosa domanda di perdono. E’ perciò necessario accusare tutti i peccati gravi, mentre, per quanto riguarda i peccati veniali, è bene confessare soprattutto quelli che più ostacolano il nostro cammino verso Dio.

Il frutto della Confessione è: Un sincero pentimento delle colpe commesse; il fermo proposito di evitare il peccato in avvenire; il ri-orientamento dell’esistenza davanti a Dio; la riconciliazione con se stessi, con Dio e con i fratelli; la riformazione dell’immagine di Cristo nata in noi con il Battesimo e offuscata con il peccato.

Per celebrare bene il Sacramento di Riconciliazione, si deve perciò: credere che Dio ci ACCOGLIE, ci ASCOLTA, ci PERDONA, ci DONA UN CUORE NUOVO; “essere veri”: nell’incontro personale con un sacerdote, si accetta il dialogo per cercare le cause profonde delle proprie azioni ed omissioni; domandarsi qual è il proprio posto, la propria responsabilità in mezzo agli altri, nella Chiesa e nel mondo di oggi.

Adesso che hai compreso il modo per avvicinarti al Sacramento della Confessione cerchiamo di meditare in cuor nostro quali sono i peccati. Lo schema è questo: spiegazione, concretezza e spiritualità.

Il Signore, in tal modo, ti offrirà la possibilità di consegnarli a Lui attraverso la confessione e di far tornare a sorridere il tuo cuore.

Primo Comandamento: 

“Io sono il Signore Dio tuo. Non avrai altro Dio fuori di me.”(Dio è qui).

Mosè con le Tavole dell’Alleanza

Il Primo Comandamento Dio lo ha dettato a un popolo convinto che esistesse una molteplicità di dèi che potessero convivere insieme a Dio, parliamo degli dèi egizi, greci, cananei e gebusei. Il Dio d’Israele non aveva bisogno di tutti questi sacrifici e olocausti, ma solamente che lo si accettasse come Unico e Solo Dio. Oggi cosa significa per noi questo precetto di non avere altri dèi se non solo Dio? Oggi non usiamo più i nomi degli dèi di quell’epoca, ma allora quali sono quelli che oggi usiamo, autoaffermazione o possesso, ricchezza o stima, piacere o fama e via dicendo, è quasi inevitabile che se Dio non occupa la gran parte della nostra vita ci rivolgiamo ad altri dèi magari più rapidi ed efficaci, perché Dio e invisibile e facciamo fatica a riconoscerlo e a sentirlo, o e lento a disbrigare le nostre richieste. Invece, quando consento a Dio di essere l’unico vero Dio della mia vita, e allora che divento veramente uomo e vivo nella liberta di figlio di Dio. Gli altri idoli, che conosciamo bene, non fanno altro che schiavizzarci. Lasciamoci amare dal suo dolce e tenero amore, allontaniamoci dalle cose inutili.

“Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima, con tutte le tue forze” (Mt 22,37). Il primo comandamento ci chiede di nutrire la nostra fede con prudenza e vigilanza e di respingere tutto ciò che le è contrario.

Ci sono vari modi per peccare contro la fede: “Il dubbio volontario”: La fede che si trascura o si rifiuta di ritenere per vero ciò che Dio ha rivelato alla Chiesa; “Il dubbio involontario”: Indica la esitazione a credere, la difficoltà nel superare le obiezioni legate alla fede. Il dubbio può condurre all’accecamento dello spirito; “L’incredulità”: E’ la non curanza della verità rivelata o il rifiuto volontario di dare il proprio assenso; “L’eresia”: E’ l’ostinata negazione, dopo aver ricevuto il battesimo, di una verità a cui bisogna credere per fede; “L’apostasia” : Rifiuto totale della fede cristiana, lo scisma è il rifiuto alla sottomissione del Sommo Pontefice.

Il peccato contro la speranza: “La disperazione”: L’uomo cessa di sperare da Dio la propria salvezza, gli aiuti e il perdono dei peccati, si oppone alla sua bontà e alla sua giustizia; “La presunzione”: Si crede di salvarsi con le proprie capacità, senza l’aiuto Divino, il perdono dei peccati, la conversione e la gloria senza merito.

Il peccato contro la carità: “L’indifferenza”: E’ incurante della carità divina o rifiuta di prenderla in considerazione; “L’ingratitudine”: Tralascia o rifiuta di riconoscere la carità divina e di ricambiare a Dio amore per amore; “La tiepidezza”: E una negligenza al rispondere all’amore divino, l’accidia o pigrizia spirituale giunge a rifiutare la gioia divina, l’odio di Dio che nasce dall’orgoglio che si oppone all’amore di Dio.

Cosa vuol dire: “Solo a Dio ti prostrerai e lo adorerai come unico e sommo Dio della creazione”. Adorare, pregare, sacrificio di lode a Dio, promesse e voti, sono gli atti principali di riconoscere Dio come il Creatore e il Signore dell’universo e di ciò che esiste, con queste virtù morali si completano le virtù teologali che informano e vivificano. Il primo comandamento ci chiede anche di onorare un solo Dio è non altri dei, come la superstizione, l’idolatria, la divinazione e la magia, “L’irreligione” cioè il tentare Dio, il sacrilegio, la simonia, l’ateismo, l’agnosticismo.

Dai Sermoni di San Pier Crisologo. “Il figlio prodigo giace a terra: quando prende coscienza della sua miseria, quando avverte di trovarsi in una perdizione senza rimedio, vedendosi immersi nel fango della lussuria, esclama: “Voglio andarmene e ritornare da mio padre”. Di dove viene questa speranza, questa sicurezza, questa fiducia? Dal semplice fatto che si tratta di suo padre! Ed ecco il padre, appena vede il figlio, si dimentica della colpa: preferisce essere padre, e perciò non si mostra come giudice, e trasforma immediatamente la sentenza in perdono. Desidera infatti il ritorno del figlio, non la sua morte. L’amore non riesce a vedere la colpa: per questo il padre redime con un bacio il peccato del figlio, lo chiude nel suo abbraccio. Egli non mette a nudo gli errori del figlio, non lo espone al disonore; si china sulle sue ferite, curandole in modo che non lascino nessuna cicatrice, nessuna traccia”.

Pace e bene a tutti voi.

One Response to “Primo Comandamento”

  1. fr. Luciano ha detto:

    Carissimi con gioia ho visto questo articolo che tempo fa scrissi per un cammino penitenziale, è con gioia sono sempre disponibile per altre catechesi, in pù se vi fa piacere ho messo l’indirizzo del mio blog . Il Signore vi benedica Pace e bene!

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