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Quarto Comandamento

Quarto Comandamento: “Onora tuo padre e tua madre.” 

Dopo aver appreso l’importanza e il rispetto per Dio e i suoi santi con i primi tre comandamenti, la seconda parte (dal quarto al decimo) ci richiama a come dobbiamo amare il nostro prossimo, nel rispetto e nella dignità, nei doveri e diritti.

la Famiglia

Con il quarto comandamento, si apre la seconda parte delle tavole della legge che indica l’ordine della carità. Lo stesso Signore Gesù ha ricordato l’importanza di questo comandamento. I genitori si amano al di sopra di tutto e di tutti. Il rispetto di questo comandamento procura, insieme con i frutti spirituali, frutti temporali di pace e di prosperità. Al contrario, la trasgressione di questo comandamento arreca gravi danni alle comunità e alle persone.  La famiglia offre una rivelazione e una realizzazione specifica della comunione ecclesiale, anche per questo motivo, può è deve essere chiamata “famiglia domestica”. Essa è una comunità di fede, speranza e carità. La famiglia cristiana è una comunione di persone, segno e immagine della comunione del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. La famiglia è chiamata a condividere la preghiera e il sacrificio di Cristo. La famiglia cristiana è evangelizzatrice e missionaria. La famiglia tutta intera si deve aprire all’attenzione di chi è povero, alla cura degli anziani, alle esigenze dei giovani, ai disabili. Tante famiglie sono da ammirare per il loro servizio a questi fratelli.  La divisione, la rottura, il divorzio sono rotture della comunione celeste con Dio Padre, è una rottura di amore e si trasgredisce alle promesse che si fanno d’innanzi al Ministro sacro che rappresenta Dio con la sua Chiesa. Ma il quarto comandamento richiama anche ai doveri dei figli verso i genitori e viceversa.

I doveri dei figli sono: riconoscenza per il dono della vita, per i loro sacrifici e il loro amore; obbedienza e docilità; e poi da adulti la responsabilità verso i genitori e aver attenzione nella loro vecchiaia e nel tempo del dolore. Ma anche la relazione tra fratelli e sorelle è rispetto filiale.

Doveri dei genitori sono: innanzitutto la funzione educativa, che, se manca, non può essere supplita, l’educazione dei genitori e fondamentale ed è la prima necessità. I genitori sono i primi responsabili per testimoniare le virtù di una famiglia quali: la tenerezza, il perdono, il rispetto, la fedeltà e il servizio disinteressato. Sono i primi responsabili nel scegliere: il futuro dei figli, dalle scuole primarie alla conoscenza delle amicizie giuste, la strada da seguire per una vita cristiana autentica, i fondamenti religiosi, la sequela a Cristo povero e umile, sono i genitori i primi ad insegnare chi è Gesù. Quante volte abbiamo visto i genitori soffrire nel loro silenzio per non turbarci e per dare una buona testimonianza, i rifiuti, i rimproveri, le piccole mancanze ricevute sono parte del loro educare. Da sempre ed in ogni cultura è stato assiduamente inculcato il dovere di rispettare ed onorare i propri genitori e avere obbedienza dai figli per non avere o procurare ribellioni. Ma a volte è stato controproducente questo tipo di educazione, perche si tendeva ad avere timore o si tendeva a chiudersi e mai ad ascoltare il proprio cuore. In realtà questo Quarto Comandamento non è riferito propriamente ai bambini, ma più che altro ai grandi, agli adulti, perché anticamente in Israele non era scontato che i figli si prendessero cura dei loro genitori anziani, ecco che Dio si mette dalla parte dei genitori in modo che possono condurre nella vecchiaia una vita serena e dignitosa e non nell’abbandono. Il rispetto per i propri genitori va di pari passo con il rispetto verso se stessi. Quando onoro la fonte da cui ho avuto la gioia della vita, anche dopo la morte, vivo dentro quella fonte che mi ha dato vita. Più persone trovano difficoltà quando vogliono intraprendere una loro strada, come quella della via matrimoniale, a volte capita che non si riesce ad avere un rapporto libero dopo il matrimonio perché troppo legati ai genitori, tutti siamo grati ai nostri genitori per quanto ci hanno dato, anche se possono rimanere delle delusioni, ma dobbiamo andare incontro a queste delusioni, capirle e perdonarle, solo cosi possiamo adempiere questo comandamento, avere rispetto per quando hanno potuto fare, andare oltre a quelle che sono le mancanze che abbiamo avuto, ma amare e rispettare, questo è il succo del comandamento. Ma ci sono anche persone che meritano la più grande ammirazione perchè accudiscono i propri genitori, non ricorrono alle case di riposo, e spesso per questo motivo sopportano sacrifici. Questo comandamento può avere il suo significato profondo nella sua positività nel dire “io rispetto la mia origine”. Pensiamo attentamente quanto bene hanno fatto i genitori nel segreto, quanto hanno sofferto di nascosto per noi, quanti sacrifici fatti per noi.

Dalle Meditazioni sulla vita interiore di Padre Gabriele di S. M. Maddalena o.c.d. “Per assicurare alla vita spirituale un bel ordinato e progressivo sviluppo, è necessario prendere coscienza delle proprie posizioni, ossia dei propri peccati, dei punti deboli, delle tendenze cattive, come pure dei progressi realizzati, dei buoni risultati ottenuti, delle tendenze al bene. Questa presa di coscienza del proprio stato interiore si fa appunto per mezzo dell’esame di coscienza che, così considerato, costituisce uno dei più importanti esercizi della vita spirituale, giacché ha lo scopo di aiutare l’anima ad eliminare tutto ciò che può ostacolare o ritardare il suo cammino verso Dio e di spronarla ad accelerare il passo verso di Lui”.

Buona e santa giornata. Pace e bene nel Signore fr. Luciano Pugliese o.f.m.conv