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Il cuore di San Camillo ad Afragola

cq5dam.thumbnail.cropped.1000.563Ha vissuto una tre giorni di intensa fede la Parrocchia di San Marco di Afragola, guidata da don Giuseppe delle Cave: da giovedì 12 a domenica 15 luglio, una gran folla di fedeli si è avvicendata nella seicentesca chiesa di San Marco all’Olmo in occasione della visita della reliquia di San Camillo de Lellis, patrono degli ammalati, dei sofferenti e degli operatori sanitari. Momenti di spiritualità, con recite di Santo Rosario, canti e di benedizione di ammalati hanno caratterizzato il fine settimana, affiancandosi alle attività dell’oratorio estivo che pure attraggono centinaia di ragazzi. Non sono mancate le celebrazioni liturgiche, tra le quali segnaliamo la Santa Messa officiata nel pomeriggio di domenica 15 luglio: presieduta da Padre Armand Assavedo, ministro dei Padri Camilliani e cappellano al Policlinico “Federico II” di Napoli, la funzione ha visto una grande partecipazione di fedeli.

San Marco_reliquia San Camillo 2Per finire, la Sacra Visita si è conclusa con una peregrinatio della reliquia per le vie della parrocchia, accompagnata dalla banda “DMA divisione musicale afragolese”, diretta dal maestro Giuseppe Ricci, che ha allietato le persone con alcune marce ticinesi e brani liturgici delle solenni occasioni.

Giulivo il Parroco per il buon esito di questa iniziativa, che ha così commentato: “Il tema pastorale della nostra Diocesi di quest’anno è quello di ‘visitare gli ammalati’. Nell’ambito di questo progetto, approfittando della festa liturgica di San Camillo de Lellis che la chiesa ricorda il 14 luglio, siamo partiti dal Suo esempio per prepararci su questo tema che approfondiremo durante tutto l’anno.” Gli ha fatto eco padre Armand che, nel corso dell’omelia, si è intrattenuto sulla figura del fondatore dell’Ordine, soffermandosi sulla sua vita (Chieti 1550, Roma nel 1614), sulla sua conversione (alle spalle, tante esperienze rissose e piene di peccati), e sulla fondazione della “Compagnia dei ministri degli infermi” che avvenne a Roma nel 1584. Concludendo, poi, sulle peculiarità del suo apostolato che vedeva nel servire gli ammalati il suo centro.

“Il carisma di San Camillo – così Padre Armand – fu quello di servire i malati negli ospedali, e di riconoscere Gesù stesso dei sofferenti. Anche se la nostra vita può essere interessata dalla malattia non va mai persa la dignità, che in alcuni casi tende ad affievolirsi. Anche se in certi momenti della propria vita, le manifestazioni fisiche – cioè la malattia, la sofferenza- vengono a consumare le nostre forze, questo non deve far perdere la dignità; e questo San Camillo l’ha fatto. Camillo è stato un grande promotore della dignità umana. Tante volte vedeva Cristo nell’ammalato e chiedeva perdono alla persona sofferente. Questo è valido ancora oggi anche se
la nostra società cerca l’efficienza , e l’efficienza non è la bussola della dignità della persona umana”.

San Camillo fu canonizzato nel 1746 da Papa Benedetto XIV, ed è stato insignito di vari titoli, tra cui quello di “Patrono degli ospedali e dei malati

                                                                                          Antonio Boccellino