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Mons. Silvio Padoin – Vescovo Emerito di Pozzuoli

Sua Ecc.za Mons. Silvio Padoin è nato a Pieve di Soligo (Treviso) l’11 aprile del 1930. Dopo aver frequentato gli studi filosofici e teologici nel Pontificio Seminario Romano Maggiore, ha conseguito la licenza in Teologia e quella in Utroque Iure presso la Pontificia Università Lateranense. Mons. Silvio PadoinOrdinato sacerdote il 9 aprile del 1955, nel corso degli anni ha ricoperto i seguenti incarichi: – educatore nel Pontificio Seminario Minore (1955-1959); – insegnante di Diritto Canonico e Lettere nel Seminario Vescovile di Vittorio Veneto (1959-1960); – vicerettore nel Pontificio Seminario Romano Maggiore (1966-1967); – parroco di S. Filippo Neri in Castel Giuliano, diocesi di Porto e S. Rufina (1986-1993); – membro della Commissione Interdicasteriale Permanente; – membro del Consiglio Superiore delle Pontificie Opere Missionarie presso la Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli; – membro della Pontificia CommissioneEcclesia Dei”; – officiale della Congregazione per i Vescovi dal 1961 al 1989, in seguito, ne ricopre il ruolo di Sotto-Segretario dal 1990 al 1993. L’8 maggio del 1993 il Sommo Pontefice San Giovanni Paolo II lo chiama alla sede vescovile di Pozzuoli, città presso la quale  ha ricevuto la consacrazione episcopale dalle mani del Cardinale Bernardin Gantin il 26 giugno di quello stesso anno. A seguito dell’accentuazione del fenomeno di bradisismo del Rione Terra, Mons. Silvio Padoin non si è mai potuto insediare presso la cattedrale di San Procolo e dal 1995 ha elevato la Chiesa di San Paolo, nel moderno quartiere Monterusciello, al rango di concattedrale. Il 7 giugno del 2003 indice il Sinodo Diocesano ed è ricordato per essersi opposto alla proposta di reintitolare lo Stadio San Paolo a Diego Armando Maradona, considerando la proposta un’offesa all’apostolo che visitò Napoli (come attestato dagli Atti degli Apostoli). Dal 2 settembre del 2005, in accoglimento della sua rinuncia all’ufficio pastorale per raggiunti limiti d’età, è divenuto Vescovo Emerito di Pozzuoli.  Nell’aprile del 2015, presso la cattedrale di San Procolo, ha festeggiato i 60 anni dell’ordinazione sacerdotale e gli 85 anni d’età.

La Diocesi di Pozzuoli è suffraganea dell’arcidiocesi metropolita di Napoli e oltre alla città di Pozzuoli, nella quale è stabilita la sede cattedrale di San Procolo martire, comprende Quarto, Bacoli, Monte di Procida e Marano di Napoli, oltre alcuni quartieri della zona occidentale di Napoli (Fuorigrotta, Bagnoli, Pianura, e Soccavo), per un totale di 480.561 fedeli divisi nelle 69 parrocchie sparse sui 105 kmq di estensione. La Diocesi ha 94 sacerdoti secolari, 41 sacerdoti regolari e 43 diaconi permanenti.

La Chiesa che è in Pozzuoli, dopo Roma, è tra le più antiche dell’occidente, infatti, il Libro degli Atti degli Apostoli, racconta, al capitolo 28, versetti 13 e 14, che l’apostolo Paolo in viaggio da Reggio verso Roma, sostò in città accogliendo l’invito di alcuni fedeli del luogo, e, si trattenne, con loro, una settimana. La città aveva anche un Vescovo, citato da Paolo nella lettera ai Romani (capitolo 16, versetto 14), anche se la serie dei vescovi storicamente documentate inizia dal 372 con il Vescovo Fiorenzo. Tra i primi martiri della sua chiesa si ricordano Acuzio, Eutiche e il Diacono Procolo, attuale Patrono della città e della Diocesi. La chiesa puteolana, dal 2005, è retta da Sua Ecc.za Mons. Gennaro Pascarella.

La chiesa cattedrale, dedicata ai Santi martiri Gennaro, Vescovo di Benevento, e  Procolo, suo diacono, sorge sul luogo ove erano edificati i tempi dedicati a Giove e agli Imperatori romani. Pur avendo subito numerosi rimaneggiamenti, la ricostruzione e l’ampliamento del duomo iniziò nel 1636 e terminò nel 1647, il progetto fu realizzato dall’architetto Bartolomeo Picchiatti con la consulenza di Cosimo Fanzago. La navata centrale, con cappelle laterali, fu arricchita da tele dei migliori artisti dell’epoca: Artemisia Gentileschi, Giovanni Lanfranco, Cesare Fracanzano, Luca Giordano, Agostino Beltrano, Massimo Stanzione. La sala Capitolare riproduce, con affreschi, la serie dei Vescovi di Pozzuoli fino al 1732. La cattedrale, dichiarata monumento nazionale con regio decreto del 21 novembre 1940, è Basilica Minore dal 25 novembre del 1959. Dopo pochi anni, di apparente tranquillità, il 16 maggio del 1964, la struttura è stata irrimediabilmente danneggiata da un incendio, le tele superstiti furono, quindi, trasferite nei musei napoletani di Capodimonte e di San Martino e il luogo sacro fu chiuso.  Da quel momento la cattedra è stata trasferita alla Chiesa di Santa Maria della Consolazione e poi alla Chiesa di San Paolo nel quartiere di Monterusciello. Solo nel 1968 ebbero inizio i lavori di restauro, ma le enormi difficoltà finanziarie e il continuo bradisismo del Rione Terra, determinarono, nel maggio del 1979, l’interruzione dei lavori. La chiesa Cattedrale fu, poi, anche danneggiata dal terremoto del 23 novembre 1980 e un’ulteriore accentuazione del fenomeno di bradisismo portò all’abbandono dell’intero Rione. La cattedrale, finalmente restaurata, è stata riaperta al culto l’11 maggio del 2014 e il Rione Terra è tornato ad accogliere, tra i suoi vicoletti, turisti provenienti da tutto il mondo.