Conclave: il successore di Benedetto XVI eletto per esclusione?

La situazione odierna, quella cioè di un conclave non convocato a seguito di morte ma per l’abdicazione del Santo Padre Benedetto XVI, sta determinando una continua messa in discussione dei 117 Cardinali elettori, la lunga attesa infatti sta favorendo le voci che in diverse parti del mondo si alzano ad attaccare i porporati chiamati ad eleggere il successore di Pietro.

Innanzitutto una parte rilevante della stampa, sta cercando di condizionare il pensiero dei Cardinali elettori chiedendo che la scelta cada su un Cardinale “giovane” e fisicamente abile, quasi anche facendo sentire inappropriata la partecipazione al conclave dei cardinali “anziani”. Questa volontà di condizionare le elezioni tende ad escludere, da una possibile elezione tutti quei Cardinali che hanno superato i 75 anni di età e una prima rinuncia è arrivata, pochi giorni fa, dal 78enne Cardinale indonesiano Julius Riyadi Darmaatmadja – Arcivescovo emerito di Jakarta, che ha annunciato la sua volontà di non partecipare al conclave per problemi di salute.

Una parte dell’opinione pubblica di alcune nazioni sta sostenendo poi, con forza, l’esclusione dal conclave di tutti quei Cardinali che in qualche modo hanno avuto problemi con la giustizia o che sono accusati di aver coperto gli abusi sessuali su minori. Dopo la petizione organizzata negli Usa per chiedere l’esclusione dal conclave del Cardinale Roger Mahony – Arcivescovo emerito di Los Angeles, accusato di aver insabbiato oltre 100 casi di pedofilia nella sua Diocesi, l’attenzione si è spostata sul primate di Scozia il Cardinale O’Brien. Il più alto prelato della Chiesa Cattolica in Gran Bretagna è stato accusato da tre preti ed un ex sacerdote di aver avuto “comportamenti inappropriati” nei loro confronti. Il Cardinale che è Arcivescovo di St. Andrews e Edimburgo è noto per la sua intransigenza contro l’omosessualità ed è accusato proprio di questo atteggiamento. I quattro accusatori hanno chiesto le sue dimissioni a Mons. Antonio Mennini – Nunzio Apostolico a Londra, per impedirgli di partecipare al Conclave e il Cardinale, travolto dalle voci, pur dichiarandosi estraneo alle vicende che gli vengono contestate ha deciso di non parteciparvi perché come ha affermato: «non voglio che l’attenzione dei media a Roma si concentri su di me, ma piuttosto su papa Benedetto XVI e sul suo successore». Una richiesta, questa dell’esclusione, che appare pretestuosa, non si capisce infatti perché questi sacerdoti hanno deciso di agire solo ora visto che O’Brien è Arcivescovo di Edimburgo dal 1985 ed è stato creato Cardinale nel 2003, senza poi dimenticare che il prossimo 17 marzo avrebbe compiuto 75 anni decadendo dall’ufficio di Arcivescovo per raggiunti limiti di età. Il Cardinale invece per evitare polemiche sterili ha deciso di chiedere con anticipo le sue dimissioni e ha annunciato che non parteciperà al conclave. Oltre questi due nomi “famosi” ci sono richieste nello stesso senso (esclusione dal conclave) anche per altri due Cardinali. Mons. Charles Scicluna – Pubblico ministero del Tribunale della Dottrina della fede, ha dichiarato che questi prelati hanno taciuto: «per paura dello scandalo. Non hanno capito che la prospettiva andava ribaltata. Il vero scandalo è non denunciare gli abusi» ha poi precisato: «facciamo entrare in conclave… Dio saprà volgere al bene anche la loro presenza».

Un’altra parte non trascurabile della stampa sostiene che il successore non possa essere scelto tra i circa 40 Cardinali (di questi 19 sono italiani) che lavorano o hanno lavorato nella curia vaticana. Lo scandalo Vatileaks chiarito dalla Commissione di Inchiesta, istituita da Benedetto XVI e affidata ai Cardinali Julian Herranz, Jozef Tomko e Salvatore De Giorgi, ha raccolto due importanti dossier e trovare una soluzione sarà la prima incombenza affidata al nuovo Pontefice, per molti, quindi, per giungere alla verità e alla pulizia interna occorre eleggere al soglio di Pietro un uomo esterno a quel circuito di dissapori.

G.R.