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Terzo Comandamento

Cari amici ben trovati, oggi con P. Luciano Pugliese o.f.m.conv meditiamo il Terzo Comandamento:

Carissimi amici, nella pace e nel bene del Signore nostro, continuiamo il nostro cammino nella conoscenza dei comandamenti.

Terzo Comandamento: “Ricordati di santificare le feste”. 

“Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è Signore del sabato” (Mc 2,27-28).

10 Comandamenti

Il terzo comandamento del decalogo ci ricorda l’importanza è la santità di santificare il sabato. Nel libro dell’Esodo c’è scritto: “il settimo giorno vi sarà riposo assoluto, sacro a Dio”. L’agire di Dio è modello dell’agire umano. Se Dio nel settimo giorno si è riposato, anche l’uomo deve far riposo e godere quiete.

Il settimo giorno, la domenica per noi cristiani, è il giorno della Risurrezione, della nuova creazione, il Cristo e risorto il primo giorno della settimana. È importante dare solennità a questo giorno, Santificare Dio, per questo giorno di festa, è un peccato contro la bontà di Dio abusare di lavorare se non e obbligatorio lavorare. La bontà di Dio e il suo amore per noi si esprime anche in questo modo: Dio ci viene incontro ancora una volta, la domenica è il giorno per glorificare il Signore dei benefici della settimana.

Il precetto della Chiesa, definisce e precisa, la legge del Signore: “la domenica e le altre di precetto i fedeli sono tenuti all’obbligo di partecipare alla Santa Messa”. L’eucarestia domenicale fonda e conferma tutto l’agire cristiano. È un peccato grave non partecipare alla celebrazione Eucaristica, se non per un serio e grave problema. La partecipazione comunitaria dell’Eucarestia domenicale è una testimonianza di appartenenza e fedeltà a Cristo e alla sua Chiesa. È anche vero che la domenica la vorremmo gustare tutta, per poter dormire e rilasciarci con serenità, e gustare gli hobby che abbiamo, ma questo non ci deve giustificare nel dire ho fatto tardi a Messa, perché le messe domenicali ci sono a tutte le ore e anche a tardi serata o al mattino presto, come Dio ha cura del nostro essere e del riposo anche noi dobbiamo sentire l’obbligo di Santificarlo. Il precetto di santificare il sabato e motivato per il popolo d’Israele, leggiamo nella Sacra Scrittura, sei giorni lavorerai il settimo riposerai, il comandamento e basato sul racconto della creazione. Si tratta di un beneficio che il Signore mette a disposizione dell’uomo. Nel precetto del sabato non si accenna però al culto che si deve rendere a Dio.

Nel mondo cristiano l’osservanza del riposo festivo è quasi passato in secondo ordine rispetto al precetto ecclesiastico della partecipazione alla Santa Messa. Ma Dio all’origine intendeva qualcos’altro. Dio vuole offrire un regolare tempo di riposo all’uomo, noi l’abbiamo trasformato in un dovere da osservare, invece che un beneficio che ci ha donato Dio. Dio “voleva metterci” un tempo di libertà, perché potessimo respirare e rifiorire spiritualmente, gustare, anche per poco tempo, “Dio e il suo amore”. Se il Sabato è destinato a celebrare la libertà che Dio offre all’uomo, la guarigione di un malato non contraddice affatto il riposo festivo.  Al primo posto viene sempre il bene dell’uomo, non la stretta e rigida osservanza della legge, la rigidità e la durezza viene sempre da noi, perciò non riusciamo a respirare la liberà che ci offre Dio. E’ vero che la domenica per noi è il giorno più bello, perché possiamo “gustare” qualche ora di sono in più e il caffè con tranquillità, ma questo come tanti altri non deve essere un pretesto per dire non c’è l’ho fatta. Vi ripeto, alcune chiese anche in tarda serata celebrano la santa Messa. Poi non pensiamo solo al riposo fisico, c’è anche quello spirituale! Non sprechiamo il tempo che Dio ci dona, l’Eucarestia domenicale è la nostra forza e la nostra difesa da ogni pericolo.

Pace e bene nel Signore fr. Luciano Pugliese o.f.m.conv