Santuario del Volto Santo e la Serva di Dio Flora Romano

Volto Santo CapodimonteLa devozione al Volto Santo di Gesù, nella città di Napoli e nell’intero meridione, si è sviluppata per opera della Serva di Dio Flora Romano, nata a Napoli il 17 gennaio del 1899. La sua non fu una vita facile e fu colpita da diversi lutti e dolori. Aveva solo 17 anni, quando, nel 1917, sposò il Comm. Erberto De Santis, anziano e malato, ma ricco di beni materiali e di spirito, Flora accettò di sposarlo perché era un uomo buono e perché in quel modo poteva porre fine alle sue difficoltà. Il Commendatore lavorava in banca a Meta di Sorrento e amava l’infanzia abbandonata e si faceva promotore di diverse iniziative e missioni. De Santis era anche divulgatore di diversi periodici a carattere religioso, tra questi c’era Crociata Missionaria. Sulla copertina di questo periodico fu pubblicato un Volto Santo, riproduzione di un’opera realizzata dalla pittrice Rina Maluta (che si era ispirata ad un antichissimo crocifisso custodito nella cattedrale di Lucca) e i coniugi, profondamente colpiti da quella bellezza soave e austera, profonda e serena, ritagliarono l’immagine e la incorniciarono.
Nel lontano 1932, il 10 febbraio, mentre Flora era in preghiera dinanzi a quell’immagine del Volto di Gesù, vide il Volto animarsi prodigiosamente, trasfigurandosi di bellezza e illuminando tutta la stanza, il Volto le parlo dicendole: “Flora, guarda questo Volto tanto offeso e ingiuriato. Amalo e fallo amare”. Quella chiamata fu per lei una adesione totale alla missione d’amore che quel Volto, cosi bello e Santo, le aveva affidato. Si dedicò, da quel momento, alla preghiera incessante, alla penitenza e alle opere di carità. Con l’aiuto del marito trasformò in cappella alcune stanze della casa comprata ai Ponti Rossi, che, da quel momento, divenne la Casa del Volto Santo. Attigua alla cappella realizzò, per lei, una piccola stanzetta, e in quel luogo incontrava i numerosi fedeli che iniziavano a raggiungere quel luogo per il loro personale incontro con Cristo, per tutti, da quel momento, divenne Madre Flora.
Alla morte del marito, nel 1948, trasformò l’abitazione ai Ponti Rossi in un orfanotrofio, e chiamò a gestirlo le suore Piccole Ancelle di Cristo Re.

Nel 1965 il Cardinale Alfonso Castaldo, attraverso il suo Vicario Mons. Erberto D’Agnese, autorizzò la celebrazione eucaristica quotidiana nella Cappellina della Casa del Volto Santo di Capodimonte “a beneficio spirituale dei devoti, degli orfanelli e degli assistenti degli orfanelli”.

Copertina del Libro su Madre Flora

Copertina del Libro su Madre Flora

Il 31 maggio 1969 Madre Flora concluse la sua giornata terrena, morì povera come visse, all’età di 70 anni, in grande considerazione di santità e nella consapevolezza che, in vita, ebbe il dono della profezia. Per dieci giorni una folla di “figli” spirituali e di fedeli si raduno per salutarla un’ultima volta e cosi non riuscendo a condurre il corpo della Serva di Dio al cimitero, il 10 giugno, i fedeli presenti, con un atto di forza, la tumularono all’interno della cappella e cosi, per volontà popolare e con l’assenso delle autorità, Madre Flora non si è mai separare da quel Volto Santo che tanto aveva amato e fatto amare.
Nel suo testamento indicò la Chiesa di Napoli come erede delle sue opere e del culto da propagare in onore del Volto Santo, in alternativa indicò la Congregazione delle Piccole Ancelle di Cristo Re, fondate ad Afragola (Na) dai Servi di Dio Padre Sosio Del Prete e Madre Antonietta Giugliano (per i quali è in corso la causa di Beatificazione, trovate approfondimenti sulle loro vite nella sezione Sant’Antonio di Afragola – Testimoni della Fede).
La Curia Arcivescovile, in considerazione dell’impegno spirituale, educativo e sociale delle Piccole Ancelle, preferì che queste accettassero l’eredità con l’impegno di diffondere il culto al Volto Santo e di edificargli un Santuario. Il Tempio del Volto Santo, luogo di culto tra i più amati dai napoletani, si erge su uno dei versanti della collina di Capodimonte, in via Ponti Rossi e si affaccia su un bellissimo panorama di Napoli. La prima pietra del nascente edificio fu benedetta, il 25 febbraio del 1990, dal Cardinale Michele Giordano che, il 10 marzo del 1996, solennemente ne celebrò l’apertura. L’immagine del Volto Santo che parlò a Madre Flora troneggia sulla parete di fondo, dietro l’altare. Giorni di particolare devozione, con enorme afflusso di pellegrini, sono il 10 febbraio, ricorrenza del prodigio operato con la trasfigurazione personale a Madre Flora e la richiesta di impegno a amarlo e farlo amare. e il 6 agosto, giorno nel quale la Chiesa festeggia la trasfigurazione di Gesù sul Tabor.

Sul lato destro del Santuario vi è una cappellina dove è stata sistemata, definitivamente, la tomba di Madre Flora, proprio nel posto dove sorgeva la sua stanzetta e incontrava i fedeli. Singolare il fatto che ancora oggi, in molti, appoggiano nella struttura muraria della parete traforata, i loro messaggi, confidenze, richieste d’aiuto, come se la Serva di Dio, fosse anche viva. I lavori di completamento e di perfezionamento del Santuario sono tuttora in corso.

                                                       G.R.