La comunità di Sant’Anna di Afragola, una parrocchia di circa 5000 fedeli, ha avuto il privilegio di avere un confronto, nella serata di mercoledì 28 maggio, con il Cardinale Crescenzio Sepe su una delle istituzioni fondamentali di ogni forma di società. “E come va nella tua famiglia?”, lo slogan del meeting che è stato un momento di riflessione, non teorico e banale, durante il quale i fedeli, guidati dal Parroco don Franco Iazzetta, hanno potuto dare anzitutto a Sua Eminenza un quadro sulle problematiche che si vivono in parrocchia; e, successivamente, fare domande, chiedere consigli, a tu per tu, su come fronteggiare le tante e diverse insidie che costellano la vita matrimoniale.
Quesiti che l’amato Arcivescovo, con il suo stile colloquiale e allo stesso tempo pregno di alta spiritualità, non ha lesinato a rispondere, chiarendo la posizione della Chiesa, dando esempi, incoraggiando e invitando i genitori a non crollare; e tenendo sempre alta l’attenzione dell’uditorio, stemperando, con la sua verve piena di sano umorismo napoletano che lo rende tanto amato, aspetti pastorali più articolati e complessi. Il tema è stato di quelli che interessano e il teatro parrocchiale con tante persone rimaste in piedi o sedute persino sul pavimento per l’intera serata di oltre due ore, insieme ai tanti e scroscianti applausi, lo testimoniano. “Mi congratulo anzitutto con questo ‘giovane’ parroco – ha detto il porporato rivolgendosi a don Franco – la giovinezza non è questione anagrafica, ma di cuore, di dinamismo, e quella che vedo stasera è una realtà veramente esemplare. Non tanto della quantità, che pure qui non manca, ma anche di qualità che è espressione della Santità della Chiesa che si incarna. A lui le mie felicitazioni perché, sebbene a distanza, vi seguo. Sono molto contento per il tema che avete voluto affrontare. La famiglia è la cifra, è il perno attorno cui gira tutto: la Chiesa, e poi, la società che non può relativizzare. Dio è famiglia perché è relazione; è Padre che si comunica”.
L’Arcivescovo ha, poi, sottolineato l’importanza dell’alterità, della necessità del confronto con gli altri, chiarendo come “Dio si è incarnato in una famiglia, e non è stata una scelta casuale. L’uomo, a prescindere da considerazioni anche religiose, non è chiuso in se stesso. Siamo fatti per relazionarci; e sulla base di questa libertà naturale è Dio che già nella Genesi attesta che ‘ l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua moglie, e saranno una stessa carne’. Oggi ci troviamo di fronte ad una dei più luciferini tentativi di annullare quello che è costitutivo della nostra natura. Società disumana, con un rapporto fondato come libertinismo”. Ed, infine, concludendo, il principe della Chiesa ha sottolineato come l’amore sia uno degli antidoti: “una coppia che si vuole bene diventa, e lo dico senza fare predica, una testimonianza di fede per gli altri. E qualcuno può chiedersi se si vogliano bene gli altri perche non possiamo volerci bene pure noi. E questo è l’augurio vogliatevi bene”
Positivo il bilancio del parroco don Franco che ha spiegato le motivazioni del simposio. “Questo confronto – ha detto il sacerdote – rientra nei festeggiamenti in onore di S. Anna; quest’anno, per la prima volta la festa ha una durata più lunga delle altre: si sono avvicendati momenti religiosi, formativi, culturali, di grande preghiera, e che, vista la naturale ricorrenza del 26 luglio, abbiamo deciso di anticipare per farla apprezzare dalla comunità. Quella organizzata stasera con l’Arcivescovo rientrava tra quelli di tipo formativo. Abbiamo sentito l’esigenza di far parlare i nostri parrocchiani sui problemi familiari. Era l’occasione per far ascoltare dal vivo sua Eminenza per capire come vivono le famiglie afragolesi, sulle amarezze che vivono separati e divorziati. Siamo veramente grati agli enormi contributi che il nostro Arcivescovo ci ha donato.”
Don Franco ha informato anche sugli altri festeggiamenti avutasi in parrocchia, tra cui la benedizione di una nuova statua di San Pio: un evento, voluto dal gruppo di preghiera di Padre Pio, in occasione dei 30 anni dalla fondazione, che ha voluto ricordare il Santo di Pietrelcina, donando alla parrocchia una sua statua realizzata in memoria della fondatrice Maria Bosnia, che è culminato con una Solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta da Padre Marciano Morra del Convento dei Cappuccini di Pietralcina.
Apprezzamenti, infine, per l’incontro con il Cardinale sono venuti dai catechisti che preparano i giovani ai corsi matrimoniali, i coniugi Girfoglio, che hanno così commentato “Siamo grati a quanto Sua Eminenza Reverendissima ci ha donato stasera con questo suo intervento. Sarà il viatico per un lavoro pastorale più profondo a favore delle famiglie nascenti e di sostegno a quelle in crisi.”
Antonio Boccellino
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