Afragola. Chi sono Luigi Sorrentino e Pasquale Romano

Giovedi 9 maggio l’Arcivescovo Metropolita di Napoli il Cardinale Crescenzio Sepe benedirà il nuovo Oratorio Parrocchiale della Basilica di Sant’Antonio di Padova in Afragola. Il presule raggiungerà i fedeli alle ore 18:00 per dare il via alle attività sportive di Calcio, Basket e Pallavolo. Durante la breve cerimonia la struttura, recentemente riqualificata, sarà dedicata alla memoria di Luigi Sorrentino e Pasqualino Romano.

Luigi Sorrentino, giovane originario di Afragola, è morto all’età di 18 anni nell’agosto del 2000. Promessa del Basket, militava nella squadra juniores nazionale della Snaidero di Udine e pochi giorni dopo la morte si sarebbe dovuto aggregare alla prima squadra promossa in A1 per svolgere la preparazione precampionato, purtroppo mentre era in sella ad una Ducati600 condotta dall’amico Giampaolo Giuliano, sulla strada statale Flacca, vicino Gaeta, dove trascorreva le vacanze estive, il mezzo ha urtato violentemente un passamano in prossimità di un incrocio e i due ragazzi sono deceduti.

Pasquale Romano

Pasquale Romano

L’altro ragazzo cui sarà intitolato l’Oratorio è Pasqualino Romano, 30enne originario di Cardito, vittima innocente della Camorra. Pasqualino nell’ottobre dello scorso anno, mentre usciva dalla casa della fidanzata, per recarsi a giocare una partita di calcetto, fu ucciso per errore da innumerevoli colpi di arma da fuoco, era stato scambiato per un affiliato di un clan camorristico. Anche Pasqualino come Luigi amava molto lo sport ed era un tifoso del Napoli, pertanto questi due ragazzi, il loro esempio di vita semplice e sano, soprattutto sano, sono i due modelli cui i giovani dell’Oratorio potranno ispirarsi.

Alla cerimonia oltre alle autorità religiose e civili della città parteciperanno anche i familiari dei due ragazzi.

Importanti saranno anche le parole che il Cardinale Sepe indirizzerà ai presenti, pochi giorni dopo la morte di Pasqualino Romano si era cosi espresso: «Pregherò per la famiglia di questo giovane, il suo sacrificio non sarà vano. E a questi assassini dico: fermatevi perché questo cammino nel buio in cui vi state indirizzando porta solo distruzione e morte. Fermatevi per il vostro bene, per il bene delle vostre famiglie e soprattutto per il rispetto degli altri, della nostra società e dei nostri cittadini. Quando la violenza diventa così cieca non risparmia niente e nessuno. A questa famiglia tutta la mia vicinanza, la partecipazione al loro dolore e la mia promessa di preghiera. Il sacrificio di un innocente alla fine porterà i suoi frutti positivi».