Il Papa: le nozze gay una ferita alla pace. Aborto ed eutanasia non sono tollerabili

Papa Benedetto XVI

I «tentativi» di rendere il matrimonio «fra un uomo e una donna» «giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione» sono «un’offesa contro la verità della persona umana» e «una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace». Lo ha detto papa Benedetto XVI nel Messaggio per la Giornata della pace. La struttura naturale del matrimonio va riconosciuta e promossa, quale unione fra un uomo e una donna, rispetto ai tentativi di renderla giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione che, in realtà, la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione, oscurando il suo carattere particolare e il suo insostituibile ruolo sociale”, afferma Benedetto XVI. “Questi principi – spiega il Pontefice – non sono verità di fede”, ma “essi sono inscritti nella natura umana stessa, riconoscibili con la ragione, e quindi sono comuni a tutta l’umanità”. Per il Papa chi opera nella pace è colui che “ama e difende la vita nella sua integralità” e lo fa rispettando la vita umana, considerata nella “molteplicità dei suoi aspetti, a cominciare dal suo concepimento, nel suo svilupparsi, e sino alla sua fine naturale”. Nel suo messaggio per la Giornata mondiale della pace 2013, il Pontefice ha quindi ribadito l’importanza dell’obiezione di coscienza. “E’ anche un’importante cooperazione alla pace che gli ordinamenti giuridici e l’amministrazione della giustizia riconoscano il diritto all’uso del principio dell’obiezione di coscienza nei confronti di leggi e misure governative che attentano contro la dignità umana, come l’aborto e l’eutanasia”.

V.R.