Afragola. Sant’Antonio e il pane dei poveri

Sant’ bbèll si m’aiùt faccio pur’ mìll’ vùt’ si me sient’ e m’accùntiènt’ rong’ ‘o ppàne pè p’zziènt’.

Santo bello se mi aiuti faccio anche mille voti, se mi senti e mi accontenti darò il pane per i pezzenti.  Con queste parole della canzone Sant’Antonio di Afragola di G. Esposito e E. A. Mario voglio iniziare questo articolo in occasione dell’annuale Festa del Santo protettore di Afragola.  Quella di dare il pane per i poveri (e’ p’zziènt) è una antica tradizione legata al miracolo della resurrezione del piccolo Tommasino, un bimbo di venti mesi di Padova annegato in un recipiente pieno d’acqua mentre la madre era affaccendata nei servizi domestici. Scoperto il corpo del suo piccolo privo di vita iniziò a piangere e urlare e pensando ai miracoli compiuti dal Taumaturgo di Padova, benché si sentisse straziare il cuore, ebbe la forza di affidarsi alla sua intercessione e promettere di dare ai poveri, ogni anno, una quantità di grano corrispondente al peso del bimbo. Dal tramonto fino alla mezzanotte il piccolo non dava segni di vita ma la madre continuò senza sosta ad invocare l’aiuto del Santo e cosi in modo prodigioso il bimbo tornò in vita e in piena salute.

Sant'Antonio di Afragola

Sant’Antonio di Afragola

Quella del Pane dei poveri o Pane di Sant’Antonio è un’antica consuetudine che si vive anche ad Afragola, in questi giorni sono centinaia le persone che portano in Santuario 13 pezzi di pane come segno di devozione e affidamento al Santo dei miracoli, e questi pani divisi in piccoli pezzi, quasi a simboleggiare la moltiplicazione dei pani avvenuta per opera di Gesù, saranno distribuiti alle migliaia di fedeli che si avvicenderanno sul palco per rendere omaggio alla miracolosa effige di Sant’Antonio. Anche ad Afragola questo uso di fare un voto di carità, cioè promettere di aiutare i poveri, è una pratica molto diffusa, tra le tante testimonianze di grazie e miracoli avvenute ad Afragola, negli anni sessanta del Novecento, c’è la storia di una donna che dimenticò di dare il forno di pane per i poveri, dopo qualche giorno le si ammalò il cavallo, la donna, che utilizzava il cavallo per i lavori nei campi, promise al Santo di donare un secondo forno di pane, ma anche stavolta lo dimenticò, dopo qualche giorno le si ammalò il maiale allora insieme ai due forni promise per i poveri del Santo anche un prosciutto. Alla fine la devota confessò: «se non avessi mantenuta la promessa a Sant’Antonio per i suoi benedetti poveri mi avrebbe mandata in rovina con tutta la mia famiglia».

Il nostro Santo insieme alla preghiera vuole infatti che i suoi fedeli si prodighino nelle opere di carità verso i poveri, lui stesso ne esaltava l’importanza ripetendo un passo del Vangelo di Matteo (6,19) che ricorda: «Non accumulate tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano, e dove i ladri scassiano e rubano. Accumulatevi dei tesori nel cielo». Seguendo la volontà espressa dal Santo, che ad oggi risuona come un testamento di carità, i Frati della Basilica insieme ai tanti volontari e fedeli antoniani si occupano di diverse iniziative caritative realizzate dalla Caritas Antoniana, tra queste, da oltre un decennio, c’è il Pacco Alimentare che sostiene oltre 200 famiglie bisognose, poi negli ultimi anni è stato realizzato il Guardaroba di Santa Elisabetta e negli ultimi mesi è stata aperta la Mensa per poveri, che sfama ogni giorno dalle 70 alle 140 persone. Tutte queste iniziative hanno necessità di un aiuto concreto, ogni giorno alla porta del Convento bussano delle persone che chiedono aiuto e, noi, se vogliamo aiutare i frati, dobbiamo solo individuare in che maniera rispettare la nostra promessa di carità verso i poveri del Santo. E allora, come 800 anni fa, esaudendo la volontà del nostro Santo, questi ci ripete: «Molti sono i peccati e le iniquità, e perciò molte devono essere le elemosine e le opere di misericordia verso i poveri: riscattati con esse dalla schiavitù del peccato, possiate ritornare liberi alla patria celeste. Ve lo conceda colui che è benedetto nei secoli. Amen».

G.R.