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Napoli. V incontro di Lectura Patrum Neapolitana

Al Volto Santo, in occasione del V incontro di Lectura Patrum Neapolitana, il prof. Giustiniani ha presentato il volume di Carmela Bianco “Ultima solitudo. La nascita del concetto moderno di persona in Duns Scoto”.

Nella serata di sabato 12 aprile, presso l’Aula Magna del Tempio del Volto Santo, diretto dalla Congregazione delle Piccole Ancelle, è stato presentato il testo di Carmela Bianco intitolato “Ultima solitudo. La nascita del concetto moderno di persona in Duns Scotoed edito dalla Franco Angeli nel 2012. Il meeting, rientrante nel XXXIV ciclo di lezioni di Lectura Patrum Neapolitana è stato introdotto dal prof. Antonio Vincenzo Nazzaro, fondatore insieme a suor Antonietta Tuccillo, attuale Madre Generale Emerita della Congregazione del Cristo Re, dell’associazione di studi patristici napoletana.

12 aprile 2014. Incontro Lectura Patrum

12 aprile 2014. Incontro Lectura Patrum

A relazionare è stato il prof. Pasquale Giustiniani – ordinario di Filosofia Teoretica nella Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale – che è prefatore del volume, che  con una lectio magistralis ha dissertato non solo sul testo ma anche sulla figura di Scoto, un francescano, filosofo e teologo tedesco, conosciuto anche come il Doctor Subtilis, che Papa Giovanni Paolo II ha beatificato nel 1993. “Giovanni Duns Scoto – ha esordito l’accademico – sta bene in un ciclo di Lectura Patrum? Va bene la sua trattazione se si tengono presenti alcune battute della Epistola apostolica Alma parens, che Papa Paolo VI volle indirizzare nel 1966 ai Vescovi Angliae, Cambriae et Scotiae in occasione di un Congresso Internazionale nel quale veniva evidenziati i legami tra Scoto e San Bonaventura. Lo Scoto è nella linea di  coloro che portano a compimento un pensiero precedente, quindi è nella linea dei Padri, i quali riprendono e approfondiscono il pensiero del primo secolo cristiano, sia dal punto di vista del testo biblico che dal punto di vista della tradizione”.

Ed ancora, nel corso del suo intervento, Giustiniani ha sottolineato i legami con i Padri: “Nella mia Prefazione al volume della Bianco – ha continuato il relatore– ho voluto iniziare con una citazione tratta dal De Trinitate di S.Ilario. In essa l’Atanasio dell’Occidente parla del Dio Trino affermando che egli è unus e non solus. Uno solo, ma non un Dio solitario. Dio da Dio e Dio in Dio non fanno due dei, perché l’uno dall’altro rimane nell’unità della natura e del nome; e neppure decade a un Dio solitario, perché con uno e uno non si intende un Dio solitario.

Ha fatto da cornice all’incontro un folto pubblico, con uno stuolo di religiose del Cristo RE –  a partire dalla Madre Generale suor Maria Luisa Orgiani e dalla Segretaria Suor Leonia Buono – hanno potuto apprezzare questo testo e fare domande. All’incontro era presente la stessa autrice, Carmela Bianco, che è assistente di Giustiniani alla Facoltà Teologica di Capodimonte. Bianco, dopo aver ringraziato tutti i presenti, sottolineando come questa pubblicazione sia stata già testata in ambito universitario, ha messo in luce gli obiettivi che si era prefissata con l’opera: “In epoca odierna, allorché frequentemente si parla di desacralizzazione, Giovanni Duns Scoto può diventare un valido aiuto per far riemergere l’importanza di un’aura “religiosa” che dovrebbe circondare la persona e, insieme, un indizio speculativo al fine del ri-avvicinamento dell’essere umano allo spazio della trascendenza. Pensata comunque come una soggettività aperta a un richiamo del divino, la ultima solitudo della persona diviene utile  per fondare un concetto plausibile di persona umana, pensata, insieme, come massimamente autonoma, sui iuris, e massimamente in relazione, strutturalmente correlata ad-altri e ad-Altro. Tutto ciò nonostante la secolarizzazione. Concetti, questi, che sempre più emergono nelle discussioni del nostro tempo sulla dignità e il valore non-negoziabile della persona, con interpretazioni alterne e contrastanti. Infine, studiare la persona in Scoto significa capire il suo apporto al dibattito cristologico e capire anche perché è chiamato il “Dottore mariano”.

L’anno accademico 2013/2014 si concluderà sabato 17 maggio 2014: salirà in cattedra Marcello Marin, professore ordinario di Letteratura Cristiana Antica nell’Università di Foggia che leggerà il testo “Octavius. Atti e Passioni di martiri africani” di Minuccio Felice nella versione curata di M. Spinelli, ed edito da Città Nuova editrice nel 2012.

                                                                                        di Antonio Boccellino