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Pagani. La Madonna tra galline e Toselli

madonna galline enzo tammurrielloNell’ottava di Pasqua la città di Pagani si ritrova a festeggiare la Madonna del Carmine, comunemente chiamata “delle Galline”, tra il fumo di carciofi arrostiti e fuochi pirotecnici. Quella della cittadina del salernitano è una antica manifestazione della devozione popolare che richiama migliaia di curiosi, attratti sopratutto dalle pittoresche caratteristiche dei Toselli. La tradizione popolare racconta che, nell’ottava di Pasqua, alcune galline, razzolando, riportarono alla luce una piccola tavola lignea su cui era raffigurata la Madonna del Carmine. La venerata e miracolosa immagine avrebbe, nell’arco di due anni, compiuto ben otto miracoli. Il primo, di questi prodigi, è attestato nel 1609 quando uno storpio, che riposava in un locale adiacente la chiesa che custodiva l’immagine, durante il sonno vide la Vergine che lo invitava ad alzarsi e buttare le stampelle. Il fervore determinato da quegli eventi soprannaturali invogliò la popolazione a costruire un Santuario alla Madonna, in modo da potervi custodire la sua sacra immagine (l’attuale, tuttavia, dovrebbe essere una riproduzione su tela dell’originale). Si decide di scegliere, per la costruzione, il terreno ove le galline avevano trovato l’immagine. Da quel giorno fu conosciuta come la Madonna delle Galline.

La festa religiosa si caratterizza per la processione della statua della Madonna delle Galline (il quadro resta in Santuario) su un carretto spinto dai fedeli, che durante il percorso regalano galline, papere, colombe, tacchini, pavoni o gallinelle. Anche i padri Redentoristi offrono alla Vergine una coppia di galline, in ricordo di una tradizione iniziata da Sant’Alfonso Maria de’Liguori (il cui corpo riposa nella Basilica a poche centinaia di metri dal Santuario della Madonna delle Galline). All’offerta di questi volatili si associa anche quella di dolci, tortani e torte rustiche. Toccante è vedere i genitori avvicinare i propri bambini alla Vergine in modo che questi toccandola o baciandola ne ottengano la protezione. La processione durante l’intera giornata percorre le strade e i vicoli di Pagani, mentre colombe bianche, appoggiate sul simulacro della Vergine, indisturbate dal rumore dei botti e dal suono della banda, si arrampicano fin sopra la sua corona. Lungo il percorso della processione, e nei vicoli del centro storico, i fedeli realizzano i toselli, cioè delle edicole votive che, addobbate in diverso modo, rappresentano delle scene di vita contadina o momenti di preghiera, li dove lo spazio lo permette si creano anche dei piccolo pollai.

La Festa della Madonna…oggi

Peppe e il suo ToselloPrima di recarmi a Pagani, in occasione della Festa 2015, cerco informazioni da internet e leggo di una multisecolare religiosità popolare associata al folklore della Tammurriata, danza che caratterizza la festa dedicata alla Madonna delle Galline e che accompagna la popolazione per l’intera giornata. Trovo notizie sui Toselli, nei quali, a dire delle fonti internaute, si conserva la tradizione di offrire vino e carciofi arrostiti. Girando per Pagani, alla ricerca di questi Toselli, guidati da una cartina topografica realizzata dall’amministrazione comunale, mi rendo conto che c’è molto fumo, ma di quello che si “butta negli occhi”. La cartina, costellata di numeri colorati in verde, ci porta alla conoscenza di vecchi cortili di masserie e palazzi signorili ma, in questi grossi spazi, i Toselli (in molti casi) sono ridotti all’esposizione di una immagine della Vergine. Seguiamo la Madonna arrivando al lancio scenografico di Viale Trieste, una delle tappe più belle dell’intera processione, dai balconi vengono lanciati tanti di quei coriandoli da riuscire a creare un tappetto di 20 centimetri. Per pranzo arriviamo nella Villa comunale e finalmente troviamo decine di Tammurrianti che, di continuo, danzano guidati dalla voce calda di diversi cantatori e accompagnati dal ritmo determinato da Tammorre e nacchere.

Angelo al Tosello di PaganiNel pomeriggio, quando stavamo decidendo di lasciare Pagani, delusi dalle tradizioni culinarie non rispettate, Enzo Tammurriello, telefonicamente, ci invita al Tosello realizzato da Peppe Bagliardino (detto Pepp’a Nacchr). Cerco sulla cartina il Tosello Vic’ Astritt e non lo trovo, stranamente il più “tradizionale” dei toselli non è sponsorizzato dall’amministrazione. Ricevute le necessarie indicazioni arriviamo in un piccolo e stretto vicolo e ci viene incontro Angelone Bell’o Nient, un simpatico omaccione con camicia floreale e cappello bianco, che ci invita ad entrare e sentirci di “famiglia”. Loro (Peppe e Angelone), nel vero spirito della tradizione, ti fanno partecipare alla festa condividendo il cibo nell’allegra ospitalità che caratterizza da sempre i Tammurrianti, ci offrono dell’ottimo vino e i carciofi arrostiti sulla furnacella. Dopo poco il cantatore Angelone, con la sua voce, da il via alla Tammorra. Tutti i commensali iniziano a suonare diversi strumenti, tra i quali non possono mancare le tammorre e le nacchere, a questi si aggiungono i danzatori e cosi la Madonna delle Galline è venerata nel rispetto dell’antico rituale. Tornare a Pagani, per me, da oggi, significherà pensare al Tosello Vic’ Astritt.

                                                                                            G.R.