Papa Francesco e quel “profumo” delle Suore di Clausura che molti non comprendono

Suore di clausura scatenate.     Suore di clausura accerchiano il Papa.      La battuta in dialetto del Cardinale sulle suore di clausura.    Sono questi alcuni dei titoli comparsi, a lettere cubitali, sui maggiori e più seguiti siti internet di informazione. Tutti pronti ad usare battute facili pur di vedere condiviso, da decine di persone, il proprio articolo di “cronaca” sulla visita del Santo Padre Francesco nella città di Napoli. Ciò che mi ha spinto a scrivere questo articolo è stato il testo pubblicato dalla versione online di Famiglia Cristiana. Quella che dovrebbe essere una fonte di evangelizzazione e di approfondimento, pur di aver qualche click in più, si è lasciata guidare dal qualunquismo e ha titolato: Papa”aggredito” dalle suore di clausura. La misura è colma, l’acqua ha traboccato il vaso, qualcuno deve pur esprimere una voce contraria rispetto alla costante e concorde battuta che gira in rete. 

Suore Clausura PapaQuest’articolo forse non lo condividerà nessuno, so anche che non sarò popolare in quello che dirò, ma sento una vera esigenza di difendere il comportamento di queste “recluse d’amore. Come ha spiegato il Cardinale nel presentare, a Papa Francesco, le suore che gli facevano da corona sull’altare maggiore della Cattedrale, con una deroga speciale, ha autorizzato le suore di clausura della Arcidiocesi ad uscire dai propri conventi per poter incontrare il Vicario di Cristo. Queste donne che, nella loro vita, hanno preso una scelta radicale, decidendo di abbandonare il mondo esterno per chiudersi all’interno di mura conventuali, dove le giornate sono scandite dal silenzio, dalla solitudine, dalla preghiera, ma anche dalla gioia e dalla condivisione profonda, queste 66 suore che rappresentano i “giusti” della nostra epoca, manifestano, ancora oggi, la realtà di una chiesa semplice, che preferisce nascondersi al mondo e pregare secondo le intenzioni del Papa e della Chiesa e per la pace nel mondo. Queste piccole donne senza voce sono state il bersaglio preferito della visita pastorale. Buona parte delle Suore avvicinatesi al Santo Padre sono Passioniste, tra queste c’erano Suor Bernardetta, Suor Giuliana e altre giovani che provengono dall’Indonesia e dalle Filippine, vi prego, aiutatemi a capire cosa vi ha sconvolto del loro atteggiamento:

ho visto donne semplici, che si sono avvicinate con amore per portargli un regalo grande: “il sorriso”;

ho visto donne umili, avvicinatesi con tenerezza solo per accarezzarlo, che sentivano di avere davanti il Vicario di Cristo e guardavano lui come può fare chiunque avendo davanti il proprio innamorato; 

ho visto donne di preghiera, che si sono approcciate a lui mettendosi in ginocchio o stringendogli la mano, niente baci sulle guance o abbracci calorosi, per il Papa invece c’erano puri, innocenti e santi baci sulle mani o sulle vesti. 

Cosa hanno sbagliato??? Perchè per il fatto che sono Suore, e suore di clausura, bisogna ridere del loro innocente atteggiamento? 

Il Cardinale Sepe, lasciandosi andare alle battute (quelle sulle suore gli vengono con facilità), ha detto: “e cheste so ‘e clausura, figuriamoci chelle che non so’ ‘e clausura“. Da appassionato della canzone napoletana ho trovato la risposta nel testo di “Munasterio ‘è Santa Chiara”, infatti i versi dicono: ‘Nchiuse dint’a quatto mura, quanta femmene sincere, si perdévano ll’ammore, se spusavano a Gesù! Funtanella ‘e Capemonte… mo, si pèrdono n’amante, giá ne tènono ati ciento… ca, na femmena ‘nnucente, dice ‘a gente, nun c’è cchiù!

Viva le “femmene sincere”, Viva le Suore di Clausura, che nella preghiera sostengono la Chiesa e la difendono dagli attacchi del male! GRAZIE per la vostra coraggiosa scelta e per il profumo di soprannaturale che portate nella Chiesa.

                                                                G.R.