Categorized | Chiese della Campania

Afragola. La scuola dell’Addolorata resta alle Suore Compassioniste

Beata Maria Maddalena Starace

Beata Maria Maddalena Starace

Tutto pronto per l’avvio dell’anno scolastico della scuola Addolorata, una istituzione cittadina, gestita dalla congregazione delle Suore Compassioniste Serve di Maria. Presenti in città dal 1875, le religiose, fondate dalla Beata Maria Maddalena Starace, quest’anno hanno tirato un sospiro di sollievo dopo la soluzione dell’annosa querelle con il Comune: un dibattito, che si protraeva da alcuni anni, riguardante la validità e legittimità di una convenzione tra i due enti sottoscritta negli anni ottanta, che teneva con il fiato sospeso alunni, insegnanti e genitori. L’annosa problematica – per la quale le sorelle avevano anche chiesto, qualche anno fa, un intervento di S. Eminenza, il Cardinale Crescenzio Sepe –  è stata finalmente risolta con l’indizione di un bando di gara e l’aggiudicazione del relativo appalto, da parte delle religiose, per la gestione della scuola comunale paritaria dell’infanzia e primaria denominata “Addolorata” per un periodo di nove anni.

 “Ringrazio la Vergine Santa – ha detto Suor Pierangela Mainardi, attuale superiora della casa di Afragola – per la positiva conclusione della controversia con il Comune. Da quest’anno possiamo essere serene e continuare il nostro apostolato di formazione ed educazione di fanciulli in questo territorio che curiamo con affetto e che sentiamo nostro. Gestiremo direttamente la scuola primaria e dell’infanzia con le nostre sorelle”.

Affresco di Angelo Mozzillo

Affresco di Angelo Mozzillo

Soddisfazione anche del parroco di S. Marco Evangelista, don Peppino Delle Cave per il felice epilogo della controversia, che ha così commentato. “La platea della scuola Addolorata è formata in modo particolare da ragazzi del quartiere di S. Marco. Le famiglie sono contente di portare i propri figli dalla suore. Finalmente la Provvidenza ha voluto che quest’istituto venisse gestito direttamente da loro confermando una tradizione secolare con la gestione di un orfanatrofio. Le suore avranno cura sia del complesso in se che di questa comunità grazie al loro lavoro fatto con zelo e amore. Questo porterà a delle ottime generazioni per il futuro”.

                                                                                Antonio Boccellino