Afragola. Premio Nazionale di Poesia “Luigi Grillo”, un successo anche la II edizione.

Vince il poeta di Arezzo Davide Rocco Colacrai con la splendida e toccante lirica “Come due rondini lungo il ciglio del tramonto-a mio figlio”

di Antonio Boccellino

E’ calato il sipario, nella serata di mercoledì 30 gennaio,  per la II edizione del Premio Nazionale di poesia “Luigi Grillo” con la cerimonia di premiazione dei vincitori presso la sala “Padre Ludovico da Casoria” della Basilica Pontificia di Afragola.

persone presenti nella Sala Beato Ludovico di Casoria in occasione del Premio Nazionale Luigi Grillo

Buona la partecipazione sia al concorso letterario  sia al momento finale dell’evento che ha visto il pubblico delle grandi occasioni: un uditorio con più di 200 persone, attente e qualificate – in sala molti professionisti  e diversi dirigenti e docenti delle scuole cittadine – che ha particolarmente apprezzato il format del meeting applaudendo continuamente.

L’iniziativa – promossa e organizzata dalla Pro Loco cittadina in collaborazione con l’associazione  culturale “L’Artefatta” e il “Caffè Letterario Momentocittà”, e con il patrocinio morale del Comune di Afragola – è stato un omaggio alla memoria dell’indimenticabile prof. Luigi Grillo, fondatore della Pro Loco ed animatore di tante manifestazioni culturali e sociali, tutte con un unico denominatore: l’amore per la città di Afragola.  La kermesse, quest’anno denominata “Poesia in Toga”, era riservata al personale della giustizia di tutta la nazione, sia in servizio che in pensione; nata da un’idea dei fondatori della Proloco; essa si inserisce in un progetto triennale con tre diverse edizioni tematiche, a cadenza annuale, rivolte ad altrettanti specifici settori: la prima “Poesia in Cattedra” (svoltasi lo scorso anno) appannaggio del mondo della scuola; quella  di quest’anno destinata al mondo della giustizia e la “Poesia in Camice Bianco” sarà riservata  all’ambito della sanità e si terrà il prossimo anno.

Introduzione del simposio da parte del dott. Roberto Russo, delegato agli eventi della Pro Loco, cui ha fatto seguito, per un indirizzo di saluto, fra Luigi Campoli – parroco di S. Antonio. A seguire, gli interventi della dott.ssa  Margherita Morelli, presidente della Commissione Giudicatrice  che si è complimentata con gli organizzatori dell’evento spiegando i criteri che hanno portato alla scelta dei vincitori.

Presentazione del libro. Nel corso della serata, poi, è stato presentato il libro “Pace fatta, forse!” di Monica Balsamo, a cura delle docenti Susy Pagliuca e  Elvira Salzano, e con il coordinamento appannaggio del dirigente scolastico della Scuola Media “L. Settembrini”, la dinamica prof.ssa Milena Marchesi.

vincitori del Premio Nazionale Luigi Grillo con il Prof. Corcione, il dott. Grillo e i membri della Commissione Giudicatrice

La premiazione. E’ stata la volta dell’assegnazione dei premi, in particolare  il dono di una targa ricordo insieme alla somma di € 500,00 per il vincitore. Selezione che è stata fatta da una Commissione Giudicatrice – istituita per  la selezione delle poesie e formata da solo donne (una novità nell’ambito dei concorsi di poesia, ndr) e precisamente: dott.ssa Margherita Morelli (Presidente), prof.ssa Carmina Esposito (Segretaria), prof.ssa Milena Marchesi, prof.ssa Susy Pagliuca, dott.ssa Anna Iovine, dott.ssa Elvira Salzano.  Una cerimonia toccante, quella della premiazione, che ha regalato ai presenti tante emozioni: per ogni poesia vincitrice, è stata letta la motivazione ed è stata decantata al pubblico dalla splendida voce di Biagio Zanfardino. Primo posto per il poeta di Arezzo, Davide Rocco Colacrai, per l’eccelsa e struggente lirica “Come due rondini lungo il ciglio del tramonto – a mio figlio dedicata ad un bambino morto per un tumore che ha profondamente commosso tutto il pubblico (che pubblichiamo, insieme all’elenco degli altri premiati, di seguito).

Bello anche il momento conclusivo della serata nel quale si sono avvicendati sul palco gli organizzatori dell’incontro. A partire dal prof. Marco Corcione, che ha ideato il premio e che sta predisponendo per altre iniziative per valorizzare la figura del prof. Luigi Grillo, tra le quali un libro alla sua memoria. Saluto anche del dott. Russo che ha espresso soddisfazione per la serata mettendo in luce l’importanza di questo premio sottolineando “i numerosi apprezzamenti e consensi nel panorama nazionale dei concorsi di poesia per la sua originale e audace scelta settoriale e per la composizione della commissione formata da solo donne”. Per concludersi con il saluto del Presidente Claudio Grillo che ha cosi concluso: “”Un ennesimo successo nel nome del fondatore della Pro Loco di Afragola, frutto dell’ impegno e della volontà di costruire per la città’. Un ennesimo sprono a continuare e fare sempre di più e meglio“.

I premiati

1° posto “Come due rondini lungo il ciglio del tramonto – a mio figlio”  Davide Rocco Colacrai, Terranuova (AR); 2° posto “Come distinguere?Di Stasi Maurizio, Napoli; 3° posto  “Il giaciglio dei papaveri” Abrile Matilde, Castellazzo B. (AL) ; 3° ex aequo “Underground (Figli della speranza)” Bacca Vincenzo, Larino (CB)

Posto d’onore per Davide Rocco Colacrai con l’eccelsa e struggente lirica “ Come due rondini lungo il ciglio del tramonto – a mio figlio(1)”  che riportiamo integralmente.

Era il mio sangue di vita a fecondare quei sogni 

di cui si accendevano gli orizzonti dei tuoi occhi e

si inumidivano di un’attesa che non conosceva pietà

la mia parola di padre dipingeva come il sole quei

sorrisi che solleticavano il fiore del tuo cuore, libero

di volare in un cielo senza pietra

era la mia mano di pane ad accompagnare le tue,

fragili e minuscole come stelle, verso preghiere di

perdono a questa terra di dolore.

Al fruscio dei dischi nutrivamo insieme ogni granello

di nota verso quelle ombre che tracciava l’addio del

giorno, là dove spuntavano il bambino e l’uomo.

Scoprivamo insieme pagine di strade senza nome

e ci attardavamo in silenzio senza respiro come

due rondini lungo l’argine del tramonto.

Era un’attesa che finiva per confondersi con il limitare dei sogni.

Un’attesa che spogliava la fede dalle pietre di dolore.

Un’attesa che dissolveva le rughe umide del sorriso.

Era un’attesa che affratellò il padre e il figlio in una

eternità senza ombra di lacrima.

(1 A mio figlio in cielo, per un tumore)